Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 4 - 25/07/96
Franco Ragusa - Roma

E come volevasi dimostrare... "riforma" truccata
Alla fine sembra proprio che il "mostro" tricefalo la stia avendo vinta. L'accordo Polo-Ulivo, riguardo al percorso istituzionale da intraprendere per procedere alle definizione delle riforme istituzionali, e' quanto di peggio poteva partorire l'attuale Parlamento.
Nessun accenno riguardo al fatto che l'attuale "Fase costituente" che si e' avviata, che nelle intenzioni deve andare ad incidere profondamente su gran parte del testo costituzionale (non ci si limitera', cioe', ad una semplice revisione di uno o due articoli), non ha una sua propria specifica legittimità derivante da un preciso mandato elettorale. Forse che qualcuno di noi ha votato i candidati del proprio schieramento sulla base di indicazioni precise riguardo alle riforme da intraprendere?
No, nulla di tutto questo.
Sia da una parte che dall'altra si e' votato turandosi il naso e pensando a tutt'altro.
A sinistra, poi, peggio ancora: concentrando tutta la campagna elettorale soltanto sulla parola d'ordine "battere la destra", si e' fatto finta di non capire che il "mostro" tricefalo appena sconfitto sarebbe risorto subito dopo le elezioni, e non c'e' stata così nessuna iniziativa seria per contrastare quelle candidature di fatto piu' presidenzialiste e bipartitiste del Polo.
Quindi, oggi ci ritroviamo con una Bicamerale che discutera' sì di piu' progetti, ma ben sappiamo che al suo interno vi e' gia' una maggioranza precostituita (che ripeto: su questi argomenti e' tale senza alcun mandato elettorale) che forzera' la mano sul presidenzialismo ed il maggioritario a due turni.
Il Parlamento votera' un solo progetto, ed un solo progetto verra' sottoposto agli elettori: prendere o lasciare!
E pensare che si e' gridato allo scandalo per l'Assemblea Costituente!
Brutti giocatori di poker i parlamentari della sinistra: non capiscono mai quando la destra bluffa.
C'e' soltanto da sperare che "esigenze politiche" d'altro tipo mandino a monte il tutto. Altrimenti ci ritroveremo di fronte all'ennesimo "fatto compiuto" e senza possibilita' alcuna di alternativa: a poter dire soltanto di No! al tal progetto di riforma e apparire, quindi (ancora una volta!), come quelli che si ostinano a difendere l'indifendibile.