Riforme Istituzionali
Referendum 7 ottobre
Opinioni
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Movimento Riforme
30-09-2001
Caro Direttore,
a mali estremi rimedi estremi e democratici.
Contro la vergognosa disinformazione di media e carta stampata sul
Referendum
federalista, il Movimento per le Riforme ha iniziato 'il Vietnam dell'email'.
Sì, da referendaria della primissima ora, e da cittadina
che crede fermamente nei valori della democrazia diretta, troppe volte
tradita ed umiliata da partiti e parlamento, da queste colonne invito "il
popolo di Internet" a difendere e promuovere ciò che la Costituzione
ha sancito per il Popolo italiano:
la facoltà ed il diritto sacro ed inalienabile ad esprimersi
ed affermare, o bocciare, leggi che riguardano i loro propri interessi.
Con il mezzo del 'Vietnam dell'email': un'informazione massiccia e
capillare con cui ciascuno, con la lista di amici, associazioni,
movimenti ecc di cui dispone, se vorrà potrà combattere
questa battaglia di democrazia, per gruppi, e, via via allargare la
mobilitazione sul territorio.
Verificando la vergognosa disinformazione dei media, tutti, a danno
di noi cittadini, e di quanti pagano il servizio pubblico con
il cosiddetto "canone" Rai, a sole tre settimane dalla chiamata alle
urne del 7 ottobre per la consultazione popolare del Referendum
sul federalismo indetto dalla ex maggioranza al Governo, noi del Movimento
per le Riforme, trasversale a centrodestra e
centrosinistra, abbiamo lanciato un appello ai Sindaci d'Italia al
fine di mobilitarsi ritrovando lo spirito costituente del glorioso
Movimento dei Sindaci e così farsi tramite istituzionale con
i loro cittadini e, con pubbliche manifestazioni, spiegare loro sia cos'è
il federalismo (se ne parla solo in termini propagandistici e genericissimi
coltivando l'orto dell'ignoraza "profiqua") sia le ragioni di recarsi compatti
per il Sì alle urne. O, comunque, di recarsi alle urne per Sì,
o per il No, esercitando un diritto-dovere di cittadini responsabili.
Riteniamo che una adesione significativa a questa consultazione, approvativa,
non abrogativa, che non si svolge da 50 anni,
sia una grande occasione per riaffermare, fuori dalle ideologie e dalle
logiche di schieramento, la sovranità del popolo sancita dalla Costituzione,
sacra ed inviolabile.
Noi del Movimento, per primi, siamo consapevoli e fortemente critici
su limiti e contenuti della legge approvata al Senato dalla attuale opposizione:
non rispondono pienamente ad autentici principi federalisti (vedi Cattaneo,
Prudhom, Sturzo, Einaudi, fino a Miglio) in quanto mancante degli elementi
necessari e fondamentali a definirla una riforma autenticamente federale
dello Stato. Infatti, non prevede il federalismo fiscale che, con i referendum
propositivi locali, la Camera delle Autonomie, un numero di Giudici Costituzionali
eletti dalle Regioni e il principio di sussidiarietà orizzontale,
sono alla base di un serio e reale federalismo (se no è meglio parlar
d'altro). Ma, attenzione, è nell'interesse di noi cittadini che
vengano primo riaffermate la nostra sovranità, il valore della democrazia
diretta, il nostro contare sulle riforme, non ultima la riforma delle regole
della politica e del Parlamento, di affermare le nostre scelte sulle norme
generali e territoriali che ci governano e, perciò, di autogovernarci.
Non a caso, la quasi totalità dei 'Governatori' delle Regioni, sia
di destra che di sinistra, si sono dichiarati decisamente favorevoli al
Sì al referendum federalista pur riconoscendone limiti e carenze.
Questo dimostra, ancora una volta, la preziosità ed il valore
realista e pragmatico del rapporto diretto tra Governi locali e cittadini
e, la giusta dignità, che si deve alle Autonomie locali con l'irrimandabile
istituzione della Camera delle Autonomie in rappresentanza di tutte le
realtà territoriali a pari dignità. Come dimostra, invece,
ancora una volta purtroppo, la distanza tra politica e cittadini: endemica
malattia della democrazia italiana.
Tocqueville, grande filosofo e democratico di Francia scrisse: 'Quando
il cittadino è assente è la democrazia che si ammala'. Perciò
a noi cittadini sta il compito di risanare questa nostra democrazia malata,
avvelenata dai "state a casa, non andate a votare" e offesa nella sua dignità
intellettuale e indipendenza dalle espressioni e dai proclami, da antienne
regime, come "Diamo libertà di voto", "
Diamo libertà di scelta", "Diamo libertà di coscenza".
Queste espressioni, surreali e grottesche, sortiscono il solo effetto
di irritare e maldisporre i cittadini-elettori che hanno intelligenza,
capacità di scelta e di coscenza. Rinnovare la politica significa
anche rinnovarne lessico e regole".
Giuliana Olcese, portavoce Movimento per le Riforme.
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7 ottobre"