Modello anglosassone = Governi stabili ed efficienti | Governi
stabili forse; efficienti ... dipende da cosa s'intende per efficienza.
E i brillanti risultati economici, portano beneficio all’intera popolazione
o sono soltanto goduti, per la maggior parte, da una fascia ristretta di
americani?
Gli Stati Uniti, ad esempio, sono al primo posto per quanto riguarda la divaricazione tra ricchi e poveri. Ma non solo. Ben 34,5 milioni (12,7%) di poveri per il 1998, con una soglia di povertà fissata a cifre di reddito ridicole: 16.660 dollari per una famiglia di 4 persone; 8.316 dollari per persone che vivono sole (a fronte di dati economici da paese in buona salute: PIL pro capite 30.514 $ e disoccupazione al 4,5%). Nonostante la povertà effettiva sia quindi sotto stimata, questo dato è sufficiente per porre gli USA al primo posto in classifica per numero di poveri tra i paesi più ricchi e per farci capire la realtà di molti posti di lavoro non in grado di garantire livelli di vita dignitosi. Insomma, con tanta stabilità ed efficienza, per non dire dei brillanti risultati economici, è possibile fare di queste brutte figure? E poi, sempre parlando di efficienza di governo e di responsabilità politiche di fronte agli elettori, che n’è stato del programma di riforme sociali promesso dal Clinton del primo mandato presidenziale? Chi l'ha visto? |
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Dieci milioni di firme | È
il modo con il quale Pannella fa i conti per dimostrare che le sue iniziative
referendarie rappresentano l'interesse generale.
Traducendo il tutto: 10 milioni di firme altro non rappresentano che la volontà di circa 500.000 persone che firmano 20 diverse proposte referendarie. |
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L'interesse nazionale indicato dai cittadini | Sul
modello Pannella, si fa chiaramente riferimento alle firme raccolte
dai Comitati promotori.
Ma anche ammettendo una media di 700.000 firme per quesito, è evidente che un simile numero di consensi, distribuito per tutto il territorio nazionale, con il maggioritario potrebbe non essere sufficiente per eleggere un solo deputato. Ma allora... è forse la "qualità" dell'espressione degli elettori che fa la differenza? |
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Fare una legge prima del referendum che vada nella direzione indicata dai cittadini | È la tesi in vario modo sostenuta da alcuni partiti della maggioranza e dell'opposizione. Anche per loro, evidentemente, le firme raccolte dai comitati promotori rappresentano i desideri degli oltre 48 milioni di elettori. | |||
"tuttavia
non risolve il problema perché la legge che residuerebbe - e questo
me l'ha detto anche Di Pietro - non è utile. Sarebbe bizzarro, nessun
paese normale può avere una legge così"
''non è adeguato allo scopo che si prefigge, cioè garantire la governabilita'' |
Chi
ha detto queste cose?
D'Alema, in occasione del referendum elettorale del 1999. E come mai oggi si ritrova nelle file dei più accessi sostenitori del sì? Sono aperte le scommesse. |
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"Sparirebbero
i Popolari, Rifondazione, i Verdi, l'Udr.
Non sono in grado di fare previsioni sui Ds" (Segni - 1999) |
Segni
dimentica che, se fosse dipeso dalla quota proporzionale, i Verdi, ad esempio,
sarebbero già spariti, e che l'UDR è nata successivamente
le elezioni. E dimentica pure che al Senato, per la cui elezione non esiste
la seconda scheda con la quale i partiti possono presentarsi separati,
c'è la medesima frammentazione politica della Camera.
Evidentemente i problemi sono altri. Evidentemente l'obiettivo è diverso: non "far sparire tutti i partiti", ma soltanto "alcuni" partiti. |
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"... né possiamo buttare fuori i milioni di voti che ha (Rifondazione), per cui diamo una minima finestra come diritto di tribuna" (Pieroni - Verdi - 1999) | Bontà sua... con meno di un milione di voti alle spalle, Pieroni dei verdi ha una sua "originale" soluzione: "proposta Amato" avanti tutta!; lasciando, però, soltanto un mero diritto di tribuna agli oltre 3 milioni di elettori di Rifondazione. | |||
"Se si modifica dopo l'esito positivo del referendum sarebbe una truffa vergognosa. Io non lo accetto, non ci sto" ... ha tuonato Martino di F.I. (1999), prendendosela contro il "partito dei miscredenti'', ovvero di coloro che hanno aderito al referendum pensando di utilizzarlo come spinta alla riforma da attuare però in parlamento. | Il povero Martino evidentemente non sapeva, o faceva finta di non sapere, che fra i miscredenti c'era anche il suo partito: Forza italia dice di sì al referendum per l'abolizione della quota proporzionale perché ''è l'unico modo per convincere i partiti a dar vita ad una nuova legge elettorale'' (Silvio Berlusconi, l'uomo che la notte del 18 aprile 1999 vinse due volte). |