Gli argomenti del fronte del Sì. Ma sono poi così irresistibili?
Credo che anche Emilio Colombo me ne darà atto, ma quello di
analizzare le ragioni del No, di una parte del No, anziché dimostrare
come e perché sia giusto votare sì, è un modo un po'
anomalo di sostenere le proprie ragioni. È la "proposta" che dovrebbe
dimostrare di essere buona, e questo indipendentemente dalle opinioni contrarie
di qualcuno, tanto più che queste non rappresentano le opinioni
contrarie di tutti.
Precisato questo, mi chiedo quali siano, veramente, le ragioni dei
sostenitori del sì.
Vogliono un sistema bipolare, bipartitico?
Bene, analizziamo pregi e difetti.
È di questi giorni il continuo richiamo, Segni in testa, nel
far notare che un sistema bipolare "perfetto" non ci farebbe assistere
allo spettacolo di divisioni interne alla maggioranza in merito alla questione
dei bombardamenti NATO.
Questo è un merito? Che maggioranza e opposizione siano improvvisamente
un'unica voce, una volta annullato il pluralismo attraverso i meccanismi
elettorali, é un pregio? In fondo, anche dalle parti del regime
serbo di Milosevic alberga un pregio simile.
Gli elettori sono più vicini ai candidati, votano l'uomo.
Bene, delle due l'una: o un sistema bipartitico all'inglese, dove c'è
la più ferrea disciplina di partito, e chi va fuori dalle direttive
non viene ricandidato; oppure un voto all'uomo come capita capita, senza
vincoli di lista o di appartenenza.
Diciamocelo chiaramente, questa contraddizione nei sistemi maggioritari
alla fine si risolve in un modo solo: l'elettore vota il candidato che
gli viene imposto dal partito o dalla coalizione, alla faccia della lotta
contro i giochi intoccabili delle segreterie e della pulizia nei confronti
dei candidati impresentabili.
Il principio della responsabilità e dell'alternanza.
Beh... questa è la favola delle favole.
Esempio pratico per intendersi meglio.
Franco Ragusa vota Clinton perché questi dichiara che farà
la riforma sanitaria.
Clinton viene eletto, passano 4 anni e nessuna riforma.
Cosa fa allora Franco Ragusa per far pagare le responsabilità
al signor Clinton che non ha fatto alcuna riforma?
Semplice, vota l'altra parte, vota un repubblicano.
Ma forse che il repubblicano farà la riforma sanitaria?
No, ma che importa, l'importante è poter cambiare... no?
Evidentemente, in un ambito maggioritario, per l'elettore Franco Ragusa
non c'è molto da scegliere, se non quello che passa il convento.
Facciamo invece un altro esempio, che dimostra come potrebbero invece
farsi pagare le responsabilità.
Franco Ragusa vota Ulivo-Rifondazione e rimane molto deluso dall'adesione
del Governo all'attacco Nato.
Cosa potrà allora fare Franco Ragusa per far pagare questa responsabilità
alla coalizione da lui votata?
Vota il Polo che sull'argomento è peggio (dal punto di vista
di Fr. Rg.), perché "che bello, c'e' l'alternanza!"?
Evidentemente non può farlo. Può però votare,
grazie alla quota proporzionale, nell'ambito della coalizione di centro-sinistra,
quei partiti che meglio si sono comportati (sempre dal punto di vista di
Fr. Rg.) nella vicenda. Può cioè punire, e al tempo stesso
indirizzare, la politica della coalizione a lui più vicina.
Infine, che possa piacere o no ai referendari, molti elettori andranno
a votare sì senza sapere bene cosa voteranno: la legge autoapplicativa
oppure una diversa legge che da più parti gli viene promessa.
Gli elettori del PDS voteranno convinti che poi si sarà costretti
a varare una nuova legge, perché è con questo spirito che
andranno a votare (del resto è quello che sostiene Di Pietro, in
prima fila tra i promotori); altri elettori andranno aspettandosi anch'essi
delle modifiche successive; altri elettori andranno convinti che tutto
rimarrà così com'è. E tutto ciò, che possa
piacere o no, è la truffa maggiore, proprio perché fatta
alle spalle di chi avrà votato sì senza sapere bene per cosa
avrà effettivamente votato.