il manifesto - 2 aprile
Referendum, il comitato da Ciampi: veniamo oscurati
I mezzi di informazione stanno oscurando il referendum sull'articolo
18, e il comitato promotore chiede una maggiore visibilità, soprattutto
da parte del servizio pubblico. Una delegazione del comitato guidata dal
presidente Paolo Cagna Ninchi si è recata ieri al Quirinale per
porre al presidente della Repubblica Ciampi il delicato tema dell'informazione
sul referendum. «Continuiamo a essere oscurati - dice Cagna Ninchi
- e non vorremmo che la situazione si aggravasse non appena comincerà
la campagna per le amministrative. Inoltre, c'è anche del problema
degli italiani all'estero: il governo ha ottenuto che votino; sono quattro
milioni di cittadini, e innalzano dunque il quorum di due milioni. Chi
li informerà correttamente?». Il presidente Ciampi ha convenuto
con il comitato promotore che è giusto che i cittadini vengano informati
correttamente. Il comitato ha anche sottoposto al presidente della Repubblica
la propria posizione sulla data del voto: «Il governo ha proposto
di votare il 15 giugno, dopo i due turni delle amministrative, e temiamo
che i cittadini a quel punto siano stanchi - dice Cagna Ninchi - Non viene
rispettato il diritto di votare nelle migliori condizioni, e d'altra parte,
non accoppiando il referendum al primo turno delle amministrative, come
proponiamo noi, si fa un inutile spreco di denaro pubblico: abbiamo presentato
una denuncia alla procura della Corte dei conti».
Della delegazione facevano parte tre lavoratori. Un delegato sindacale, licenziato perché si era assentato per curarsi dopo un grave infortunio: grazie all'art. 18 è stato reintegrato. Una donna licenziata dall'Agis, agenzia di spettacolo, che, come avviene nei sindacati e nei partiti, non gode di articolo 18. E un dipendente Lufthansa, licenziato dopo uno scorporo in una piccola azienda e adesso costretto a fare il cameriere in Germania perchè non ha potuto ottenere il reintegro.