Riforme Istituzionali
Referendum 2003
 
Rassegna stampa
 
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Corriere della Sera - 1 maggio

Articolo 18, Confindustria chiede di disertare le urne

D’Amato: siamo contrari ma è meglio far mancare il quorum
Del Turco: un comitato per l’astensione. Appello  del «Riformista» a votare no
 
    Roberto Bagnoli
 

ROMA - La Confindustria scopre le carte e sul referendum per l’abolizione dell’articolo 18 sceglie la linea dell’astensione. La missione è impedire il raggiungimento del quorum perché un’eventuale vittoria dei sì «avrebbe effetti devastanti sull’economia, farebbe tornare l’Italia al Medioevo». Lo ha annunciato il presidente Antonio D’Amato al termine della riunione di giunta, anticipando le scelte ufficiali di altre categorie imprenditoriali e di una parte del sindacato. In serata anche il leader della Uil Luigi Angeletti, come del resto quello della Cisl Savino Pezzotta, ha affermato che la «cosa più sensata è quella di disertare le urne». «Una decisione che non va intesa come un invito ad andare al mare - ha poi precisato D’Amato - siamo contro il referendum con un doppio no, sia allo strumento per risolvere temi così delicati, sia nel merito». D’Amato ha spiegato che l’opzione astensione ha prevalso sull’ipotesi del voto contrario, sulla quale invece sembra convergere il governo. «Ormai è chiaro, come dimostrano anche i sondaggi - ha detto il numero uno degli imprenditori - che l’orientamento della gran parte del mondo politico e sindacale è quello di non andare al referendum, e questa è anche la linea di Confindustria».
Quando è nato il comitato per il no al referendum, Confindustria fu tra le prime ad aderire lasciando supporre che ora, con l’astensione, abbia cambiato idea. Nessun cambiamento di rotta, tengono a precisare in via dell’Astronomia, poiché l’adesione non prefigurava la scelta degli strumenti per contrastare l’estensione a tutti i lavoratori dell’articolo 18.
Per segnare il successo di questa strada ieri è stata annunciata la nascita di un comitato per l’astensione. L’idea è del presidente dei senatori Sdi (ed ex leader sindacale Cgil) Ottaviano Del Turco, che a Radio radicale ha affermato di star lavorando a questo progetto con la Fondazione Nenni e il supporto di costituzionalisti come Giuliano Vassalli e Mauro Ferri. Non così nell’area della Margherita e di parte dei Ds dove si rafforza la volontà di votare no. Il quotidiano Il Riformista , nell’edizione di oggi, uscirà con un appello per respingere nettamente il quesito referendario. I primi firmatari sono Tiziano Treu, Enrico Letta, Michele Salvati e Giorgio Napolitano.
Al termine dei lavori di Confindustria, D’Amato ha anche posto un deciso altolà alle modifiche in corso in tema di riforma delle pensioni. «La decontribuzione - ha affermato - è un paletto fisso e irrinunciabile, mentre la proposta dei sindacati di sostituirla con la fiscalizzazione per ridurre il costo del lavoro produrrebbe un assalto vecchio stile alla diligenza pubblica». Tornando al referendum, D’Amato ha poi rilevato come la Cgil «sia ancora una volta ambigua e contraddittoria» e si è augurato che il segretario Guglielmo Epifani «riesca a sottrarsi alla politica e torni a fare solamente sindacato».

 
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