Riforme Istituzionali
Referendum 2003
 
Rassegna stampa
 
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il manifesto - 31 maggio
 
Un sondaggio sul referendum
 
L'associazione Ares2000 ha realizzato un'inchiesta sul referendum del 15 giugno. Sono state intervistate 580 persone residenti in tre città, Milano, Roma e Napoli, tutte con più di 17 anni. Tutte le interviste sono state realizzate tra il 20 e il 23 maggio, con il metodo del «campionamento per quote»: gli intervistati sono stati cioè scelti in proporzione alla numerosità delle diverse tipologie della popolazione delle tre città. Il 39% di questo campione risponde che ancora non ha deciso cosa fare; il 15% andrà a votare no e il 45,9% voterà invece sì. In ogni caso dalle interviste realizzate da Ares2000 il 46% degli intervistati pensa di andare comunque a votare. Tra questo 46%, l'orientamento per il sì all'estensione dell'articolo 18 riguarda il 66%, cioè oltre i 2/3 del campione.

Interessanti anche le risposte alla domanda se si ritiene importante la prossima consultazione referendaria. Per il 35% è abbastanza importante, per il 32% è molto importante, per il 15% lo è poco, e per il 10% il referendum non è importante per niente. Solo l'8% risponde che non sa.

Particolare è anche l'andamento delle risposte sull'importanza dei temi sul tappeto. Il 35,9% ritiene la cosa più importante la continuità del reddito, il 27,6% i diritti sul lavoro per tutti, il 14,2% pensa che più flessibilità significhi più occupazione, mentre il 7,3% ritiene che l'articolo 18 salva il lavoro. Lo spettro della flessiblità e dell'insicurezza preoccupa tutti: il 26% è molto preoccupato di perdere il lavoro, il 38,4% è abbastanza preoccupato. Solo il 16,8% degli intervistati non è per nulla preoccupato. 



 
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