Riforme Istituzionali
Referendum 2003
 
Rassegna stampa
 
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Liberazione - 7 giugno

Un appello di 36 dirigenti dei Ds di Roma, che il 15 giugno voteranno e fanno campagna per il sì
 
Referendum, un sì per i diritti
 
Il 15 giugno i cittadini italiani sono chiamati a pronunciarsi in piena libertà sulla proposta di estendere l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori alle aziende con meno di 15 dipendenti.

Siamo un gruppo di dirigenti diessini che fanno parte della direzione del partito di Roma e della Regione e intendiamo portare un nostro contributo ad un dibattito che chiarisca le ragioni di chi sostiene la necessità di partecipare al voto e di esprimersi per il sì, fuori da logiche di schieramenti che poco interessano i cittadini che guardano alla concretezza delle cose.

In primo luogo rivolgiamo un invito ad andare a votare. Nella storia della sinistra si é sempre combattuto l'astensionismo e ciò vale ancor più quando ci sono in gioco istituti di democrazia diretta che esprimono la volontà popolare. Invitare all'astensionismo significa imboccare una strada pericolosa, aprendo un varco al disimpegno dei cittadini proprio quando si richiede la loro massima partecipazione per garantire libertà e diritti.

In secondo luogo c'è un ampio schieramento di forze politiche e sociali che si batte per la difesa e il mantenimento dell'articolo 18 ma si dividono sulla posizione da assumere. A noi pare incontestabile il fatto che, se vincono i sì, si creano condizioni più favorevoli alla lotta contro l'attacco ai diritti dei lavoratori portato avanti dal governo e dalla maggioranza di centrodestra.

La terza ragione é che se vincono i sì la battaglia per le riforme legislative sostenute dalla campagna di firme, più di cinque milioni, promossa dalla Cgil, le iniziative parlamentari del centrosinistra per il lavoro, diventano più credibile. E' impensabile infatti che senza lo sviluppo di un grande movimento si possa portare avanti una battaglia nelle aule di un Parlamento in cui il centrodestra gode di una vasta maggioranza.

La quarta ragione è che se vincono i sì si rafforzano le lotte per garantire i diritti per tutti quei lavoratori del precario e del sommerso, giovani in particolare, privi di ogni tutela.

La quinta ragione é che la sicurezza dei diritti sul posto di lavoro, il rispetto della professionalità e della dignità del lavoratore, sono presupposti essenziali per l'affermarsi e per lo sviluppo dell'impresa, qualsiasi sia il numero dei dipendenti. Anche di questo ha bisogno l'economia del nostro paese. Anche di questo ha bisogno una società più giusta che deve avere il lavoro come suo fondamento.

Per questo diamo appuntamento lunedì 9 giugno, dalle ore 18.00, al barcone "Vacanze Romane", Lungotevere Mellini, altezza ponte Cavour, lato Piazza Cavour, per organizzare iniziative a favore del Sì nell'ultima settimana di campagna referendaria.

Pino Galeota, Luisa Laurelli, Maurizio Bartolucci, Silvana Pisa, Stefano Bianchi, Vittorio Parola, Adriano Labucci, Giancarlo Bozzetto, Marco Di Luccio, Teti Croce, Giorgio Mele, Mario De Carolis, Mario De Luca, Alessia Marri, Franco Ottaviano, Alessandro Cardulli, Massimo Cervellini, Valentina Rinaldi, Giovanni Vigilante, Massimo Marzullo, Mimma Miani, Alessandro Bongarzone, Andrea Malpassi, Ilaria Perrelli, Stefano Veglianti, Massimo Deminicis, Paolo Petri, Elio Matarazzo, Eugenio Bellomo, Marco Picozza, Tonino Tosto, Carlo Quintozzi, Aldo Carra, Mario Olmeda, Ugo Balsametti, Pierluigi Sorti, Cristina Cipolletti. 



 
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