Tiziano Bordoni 13-06-2006
Da solo non salverò il mondo, ma tutti insieme, forse ...
Il 25 e 26 Giugno ci aspetta un importante
appuntamento. Qualche anno fa se mi avessero detto che un referendum di
tale portata, in cui si chiede al popolo italiano di pronunciarsi sul mantenimento
della Costituzione derivata dalla Resistenza si sarebbe svolto in tale
modo minimalista e nella assenza informativa (tranne quella obbligatoria
delle misconosciute tribune elettorali) non ci avrei creduto.
Ora recenti esperienze, personali e non
mi hanno convinto che ci si può e ci si deve aspettare di tutto
in questo paese. Allora che fare? In attesa che altre e molte questioni
si chiariscano, in uno stand by che non è disimpegno ma rifiuto
di rilasciare deleghe in bianco e riguarda molte persone in Italia, più
di quante gli addetti ai lavori possano immaginare, il referendum è
uno strumento liberatorio.
C’è da dire SI o N0. Senza premi
di maggioranza, alleanze, dietrologie, senza se e senza ma.
Io dico NO.
NO perché non è possibile
che un documento che è derivato da una esperienza tragica ma esaltante
di liberazione che ha coinvolto un popolo possa essere stravolto e ritoccato
da maggioranze parlamentari drogate da un sistema elettorale in cui chi
vince prende tutto.
NO perché la Costituzione non è
da modificare, ma semplicemente da applicare, soprattutto nella parte sociale,
disattesa e vilipesa.
NO perché vanno eliminate le troppe
zone grigie nella vita reale, in cui non si contestano formalmente i diritti
basta che non si ardisca di chiederne l’applicazione.
NO perchè il diritto al lavoro
non sia merce incatenata al favore, al ricatto alla precarietà,
in cui il diritto alla salute non abbia come contro altare il dovere di
disporre di redditi cospicui per curarsi.
Ora bisogna restituire valore alle enunciazioni.
Questa è un ottima occasione per
farlo, prendendo un pezzetto di responsabilità su di sé.
Il nostro compito è molto più
semplice di quello dei martiri del passato.
Lungi da noi anche le persone che
sognano di essere l’uomo o la donna del destino.
E’ ora di riscoprire il terrificante potere
del gesto, dell’azione anche se minimale.
Ogni viaggio comincia con un passo.
Così, prenderò il mio pacco
di volantini e busserò alle porte e, con i mezzi che possiedo cercherò
di far capire l’importanza di una croce messa al posto giusto.
Lo so,da solo non salverò il mondo,
forse nemmeno questo paese.
Ma tutti insieme forse, salveremo noi
stessi e il nostro futuro.
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