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repubblica.it  04-07-2007

Legge elettorale: verso un sistema alla tedesca
Proporzionale e sbarramento al 4%

Il progetto illustrato al Senato da Enzo Bianco (Dl), presidente
della Commissione Affari costituzionali: "Tra dieci giorni il testo base"

Modificato anche il premio di maggioranza. Collegi uninominali, no preferenze
Il quasi "ok" dell'Ulivo che abbandona il modello francese. Il no categorico della Cdl

- Una legge elettorale con sistema proporzionale, collegi uninominali, premio di maggioranza del 10% e soglia di sbarramento al 4% superabile con 3 eletti in almeno 3 circoscrizioni e collegi uninominali.
Si chiamerebbe "provincellum", cioè un modello simile a quello usato nelle provinciali e in Germania. Non è ancora il testo-base della riforma elettorale così come promesso dal presidente della Commissione Affari Costituzionali Enzo Bianco (Margherita). ''E' un' ipotesi, un testo di lavoro'' spiega lo stesso Bianco alla fine della riunione. L'obiettivo, aggiunge, "è di giungere al testo base definitivo entro 7-10 giorni".

L'ipotesi dell'Ulivo - Sistema proporzionale, collegi
uninominali, sbarramento del 4%, premio di maggioranza del 10% per chi ottiene almeno il 40% dei voti, fine delle liste bloccate pur senza il ritorno alle preferenze. Questo è il contenuto della "proposta di lavoro" fatta oggi da Enzo Bianco ai membri della Commissione Affari Costituzionali, il luogo da cui il nuovo sistema elettorale deve fare i suoi primi passi nell'iter di approvazione parlamentare. Bianco spiega di aver presentato un "testo di lavoro su una materia delicata e complessa". Nel giro di una settimana il presidente conta di presentare un testo base che "raccolga un ampio consenso" e precisa che "ancora non sono definiti alcuni punti, come le norme relative all'elezione dei senatori, l'equa rappresentanza di genere e le disposizioni per alcune regioni a statuto speciale". Semplificando all'osso, si può dire che, il numero dei seggi che toccheranno ad ogni partito sarà assegnato secondo un metodo proporzionale mentre i deputati, di ogni circoscrizione, saranno decisi col sistema uninominale.

Bianco: "Garantisce la governabilità" - Bianco è soddisfatto per aver raggiunto, già con questa proposta, almeno tre obiettivi: "Con il premio di maggioranza garantiamo la governabilità; con lo sbarramento al 4% riduciamo la frammentazione dei partiti; con l'abolizione delle liste bloccate, assicuriamo il rispetto del rapporto tra elettore ed eletto". Le preferenze sono rimaste fuori da tutto perchè, ha detto Bianco, "fonte di corruzione".

La via d'uscita per i partiti piccoli - Sta in una "o", in un'alternativa. Infatti se il partito non raggiunge il 4 per cento, prende però tre seggi in tre circoscrizioni diverse e partecipa così alla ripartizione nazionale dei seggi.

Il via libera dell'Ulivo - Tutto sommato è la vera novità della giornata. Una settimana dopo la proposta di riforma della legge elettorale avanzata proprio dall'Ulivo al Senato e impostata sul modello francese del doppio turno - anche Veltroni ne ha parlato nella sua investitura - si registra da parte dell'Ulivo un cambio di marcia. L'ulivista Giannicola Sinisi parla di "disponibilità personale a portare in sede al gruppo un contributo affinchè si prenda in considerazione la possibilità di far convergere la proposta Bianco sempre più verso un sistema tedesco". Tra l'altro, con il sistema tedesco, l'Ulivo apre implicitamente a Rifondazione, Sdi e anche all'Udc che in tutta la fase delle consuiltazioni di Chiti si erano espressi per quella opzione.

Se il testo-proposta incassa il via libera del governo (Chiti: "Adesso serve un'ampia condivisione"), resta molto freddo l'Udeur di Mastella. "Per il momento l'unico dato positivo della bozza Bianco sulla legge elettorale è che sulla soglia di sbarramento c'è "l'o", l'alternativa: o si raggiunge il 4% o prendi tre seggi in tre circoscrizioni diverse e partecipi così alla ripartizione nazionale dei seggi. Siamo interessati a questo livello locale della proposta. Il resto è da vedere".

Il no dell'opposizione - La Cdl non gradisce la bozza di testo base. Per il leghista Roberto Calderoli è "un modo abusivo di portare al Senato la proposta di Dario Franceschini alla Camera". Domenico Nania e Learco Saporito di An parlano di "rischio di ulteriore frammentazione del sistema". L'azzurro Andrea Pastore, dopo un primo esame della proposta commenta: "Non mi pare ci siano le basi per un confronto serio". Per Carlo Vizzini "non ci sono le condizioni per aprire un dialogo". E Rotondi (Dc) torna all'attacco col referendum: "Adesso tutti a votare".

Amato sul referendum: "Scossone utile" - Il termine per raccogliere le firme per chiedere un referendum per semplificare la legge elettorale e avere meno partiti scadrà il 24 luglio. I due quesiti hanno il sostegno bipartisan di parte della maggioranza e parte dell'opposizione. Anche Veltroni lo ha "benedetto" durante l'investitura al Lingotto. Oggi il ministro Giuliano Amato, conversando con Fini alla Fondazione Italiani Europei ha osservato come il referendum "possa servire da sprone per le forze politiche affinchè cambino finalmente la legge".




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