Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
www.riforme.net


L'Unità  19-10-2007

Legge elettorale, Bertinotti e Rutelli "tedeschi"

La maggioranza cerca di accelerare sulla riforma elettorale. Sia il vice premier Francesco Rutelli che il presidente della Camera Bertinotti propongono un accordo sul sistema tedesco. Ma non tutti nell'Unione sono d'accordo e l'opposizione (tranne l'Udc) sostiene «che non verrà in aiuto».

Per Bertinotti una riforma costituzionale che superi il bicameralismo perfetto «è un'urgenza storica oltre che politica», «una necessità per il sistema-Paese» e porta con sè l'adozione del sistema elettorale di tipo tedesco. «Altro tempo non è dato: o si fanno ora o si va a una soluzione, quale che sia, che costituisce un elemento di grande instabilità per il paese: vale a dire elezioni con l'attuale sistema o con quello che uscirebbe dal referendum». «C'è un'urgenza fortissima - ha insistito il presidente della Camera - per il sistema Paese. Il problema è sbloccare un sistema bloccato sia per quanto riguarda il suo funzionamento sia per quanto riguarda il sistema elettorale. C'è una necessità storica», ha proseguito Bertinotti, e un sistema che abbia un Senato di tipo federale e una Camera «che dà la fiducia al governo e l'indirizzo politico alla legislatura, porta con sè come organicità di sistema una propensione a una legge elettorale come quella tedesca, che ha peraltro il vantaggio significativo di intervenire su un altro dei fattori di crisi, vale a dire la endemica e patologica proliferazione» di partiti». Insomma, ha concluso Bertinotti, »sulle riforme ci vuole una accelerazione». Sul caso De Magistris, Bertinotti invita al silenzio: tutti dovrebbero «affidarsi» alle decisioni del Csm, «tacendo» in attesa di esse.

Il vicepremier Francesco Rutelli lancia un appello in un'intervista al Corriere della Sera: «L'unica strada in grado di salvare la legislatura è quella della riforma elettorale. Adottando il sistema proporzionale alla tedesca, il solo capace di raccogliere consensi nel centrodestra». Un sistema che, secondo il ministro della Cultura, «è coerente anche con lo schema di riforma costituzionale in esame alla Camera. Garantisce la governabilità - dice nell'intervista - ed è chiaramente un sistema bipolare. Non c'è tempo da perdere: si accerti al Senato la convergenza possibile e si proceda». È chiaro Rutelli: «Non vedo alternative - afferma - o si coglie questa finestra di opportunità oppure le sorti della legislatura non potranno che aggravarsi».

Per Luciano Violante, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera dove sta andando avanti l'iter della riforma parlamentare, il sistema tedesco assicura una maggiore omogeneità delle coalizioni. «Ci sono due tipi di sistemi - ha detto Violante - uno che attribuisce un premio di maggioranza e un altro che invece prefigura una soglia di sbarramento. Io credo che il primo abbia il difetto di creare coalizioni più eterogenee, mentre il sistema che prevede delle soglie di sbarramento, e quindi anche il sistema tedesco, possano assicurare maggioranze più omogenee».«Chiunque vinca le prossime elezioni avrà, grazie alla riforma elettorale sulla quale stiamo lavorando, più velocità di decisione, grazie al Senato federale e ai maggiori poteri al premier». «Stiamo lavorando sobriamente perchè credo che sia un metodo utile, più che il farsi pubblicità - ha aggiunto - e da domani cominceranno le votazioni. Siamo disponibili a tutte le richieste che vengono dall'opposizione, contiamo di licenziare il testo per metà novembre».

Dall'opposizione arrivano risposte contrastanti. Se per Baccini (Udc) una nuova legge elettorale basata sul modello tedesco «sarebbe l'unica soluzione che consentirebbe al nostro Paese di rimettere al centro l'interesse dei cittadini e non l'interesse delle coalizioni», contraria all'appello di Rutelli e Forza Italia. Per il vicepresidente dei deputati Isabella Bertolini «Rutelli se lo può anche scordare un soccorso azzurro a favore dell'agonizzante governo Prodi. Del resto, sin dall'inizio della legislatura, lo stesso Professore ha rifiutato qualunque proposta di dialogo proveniente dal Presidente Berlusconi e dalla Casa delle Libertà».

Dubbi sul sistema tedesco anche nella maggioranza. «Anche Italia dei Valori è convinta della necessità di approvare nei tempi più rapidi possibili una nuova legge elettorale ma, come ha dimostrato l'esperienza della riforma elettorale approvata nella scorsa legislatura, in una materia così delicata la fretta è spesso cattiva consigliera», ha dichiarato Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. «Non è possibile dall'oggi al domani stravolgere totalmente il sistema elettorale del nostro Paese per la terza volta in tre anni, oltretutto, abbracciando un sistema elettorale che non conosce vincolo di coalizione. Modello che può funzionare bene in un sistema di consolidato bipartitismo ma che, in una realtà politica come quella italiana, rischierebbe di riportarci indietro di vent'anni, a quel poco invidiabile periodo in cui governi e coalizioni nascevano dopo il voto», ha concluso il capogruppo di Idv. Per il capogruppo alla Camera dei Comunisti italiani Pino Sgobio sulla riforma della legge elettorale bisogna «smettere di guardare ai modelli di importazione e valorizziamo ciò che da noi funziona bene, come il modello elettorale in uso per le regioni».




Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2007
 
Indice "Speciale legge elettorale"

Mailing List di Riforme istituzionali