Riforme.net 20-04-2009
Referendum: costituito il "Comitato per il Proporzionale - Contro
la forzatura bipartitica"
Scopo del comitato è mettere in luce gli evidenti limiti del
sistema di garanzie a tutela delle minoranze politiche e sociali, attraverso
i quali è resa possibile la presentazione, e conseguente ammissione,
di quesiti abrogativi chiaramente invasivi di principi costituzionalmente
protetti.
Ai suddetti limiti, che non fanno ragione delle eventuali questioni
di illegittimità costituzionale in ordine agli effetti abrogativi
del referendum, vanno aggiunti altri e più gravi limiti che di fatto
potrebbero impedire controlli successivi, nelle forme, alle condizioni
e nei limiti attualmente previsti, per poter attivare il giudizio della
Corte Costituzionale per le leggi non soggette ad applicazione giudiziaria
per il raggiungimento dei propri fini, come appunto ad esempio le leggi
elettorali; come altresì è forte il rischio di non poter
più sollevare la questione di legittimità in difesa di diritti
costituzionali per i quali, a seguito degli effetti abrogativi del referendum,
potrebbero essere venute meno le tutele reali fissate con legge ordinaria.
Il Comitato non ha alcun fine di lucro e si propone, nella prossima
campagna referendaria sui quesiti "elettorali" ammessi dalla Corte Costituzionale
nel 2008, di rappresentare e tutelare, per ogni singola fase del procedimento
elettorale, i diritti degli elettori orientati ad impedire l'approvazione
dei quesiti referendari in tutte le forme costituzionalmente previste ed
in grado di produrre effetti vincolanti in ordine alla non approvazione
dei quesiti abrogativi a norma dell'art. 75 Cost.
Lo scopo di tutela dei diritti degli elettori sarà quindi perseguito
adottando:
a) tutte le vie legali per contrastare l'eventuale accorpamento
della scadenza referendaria con altre scadenze elettorali: questo al fine
di garantire agli elettori la massima libertà di scelta e segretezza
in ordine alla possibilità di adottare l'astensione quale forma
costituzionalmente prevista per impedire il raggiungimento del quorum,
senza che gli stessi debbano esporsi pubblicamente con il rifiuto delle
sole schede del referendum;
b) nonché tutti i mezzi e gli strumenti legali (compresi
spazi aperti in tribune televisive pubbliche) che le Istituzioni devono
offrire ai gruppi politici organizzati nel quadro dei principi della "par
condicio" ed in armonia con l'art.75 della Costituzione.
Per adesioni ed informazioni:
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