Riforme
Istituzionali
Regione Lombardia
Proposte di deliberazione
per l'indizione di referendum consultivi
le leggi regionali citate
e lo statuto della Lombardia sono accessibili al sito della Regione
Lombardia
Proposta di referendum N. 0001
d'iniziativa dei
consiglieri
Albertoni, Belotti,
Bernardelli, Ferrari F., Flocchini, Fontana, Galli, Pezzoni, Zanello
(LEGA LOMBARDA - LEGA NORD - PADANIA)
Proposta di deliberazione
di indizione di referendum consultivo per il trasferimento delle competenze
esclusive in materia di sanità, istruzione e formazione, polizia
locale, dallo Stato alla Regione
Presentato il 24 maggio
2000
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Il Consiglio regionale della Lombardia
Visto l'art. 123 della Costituzione
Italiana;
Visto l'art. 65, comma 1°,
dello Statuto della Regione Lombardia, approvato con legge 22 maggio '71
n. 339 e modificato con legge 23 ottobre '85 n. 583;
Vista la legge regionale
28 aprile '83 n. 34 recante "nuove norme sul referendum abrogativo della
Regione Lombardia", come modificato dalla legge regionale 2/2000;
Riconosciuta la necessità,
ormai indifferibile nella prospettiva di un rafforzamento delle prerogative
autonomistiche spettanti alla Regione e di riconduzione a un modello federalistico
concreto di amministrazione e di gestione delle materie affidate alle competenze
dei ministeri, di procedere all'indizione di referendum consultivo, a base
territoriale regionale, volto ad acquisire alla Regione le competenze generali
in materia di Sanità, Istruzione e Formazione, Polizia Locale, già
di competenza regionale in base ai disposti dell'art. 117 della Costituzione;
Atteso che l'espressione
favorevole della popolazione regionale sul quesito è condizione
indispensabile per l'assunzione del provvedimento specifico volto alla
richiesta di devoluzione delle materie di cui sopra;
Con voti favorevoli n.
espressi da n. consiglieri presenti e n.
consiglieri votanti;
DELIBERA
- che le premesse fanno parte
integrante e sostanziale del provvedimento;
- di indire referendum consultivo,
ai sensi degli art. 25 e segg. della legge regionale 28 aprile '83 n. 34,
rivolto alla popolazione iscritta nelle liste elettorali dei Comuni della
Regione Lombardia per l'espressione del voto sul seguente quesito:
"Volete voi che la Regione
Lombardia intraprenda iniziative istituzionali necessarie alla promozione
del trasferimento delle funzioni statali in materia di Sanità, Istruzione
e Formazione Professionale, nonché di polizia locale alla Regione?"
- che il presidente della
Giunta regionale provveda, con proprio decreto, all'indizione del referendum
consultivo, stabilendo altresì la data e le modalità di svolgimento;
- il presente provvedimento
è dichiarato immediatamente esecutivo con voti favorevoli n.
espressi da n. consiglieri e n. consiglieri
votanti.
Proposta di deliberazione
(20 luglio 2000)
Proposta di indizione
di referendum consultivo per il trasferimento di competenze dallo Stato
alla Regione e agli Enti locali
Di iniziativa del consigliere
Claudio Bragadio (Centrosinistra-DS)
Relazione
Per avviare una corretta fase
costituente, la riforma federale della Carta Costituzionale e la riscrittura
degli statuti Regionali, lo strumento di consultazione diretta dei cittadini
può assumere un valore democratico molto rilevante, di orientamento
e di indirizzo fondamentale.
Lo Statuto della Lombardia
definirà il nuovo patto tra i cittadini lombardi. A questo fine
lo strumento della consultazione sull'ampiezza dell'autonomia regionale
e municipale da costruire all'interno del nuovo Stato Federale rappresenta
un passaggio fondamentale, anche per poter ulteriormente estendere il federalismo
amministrativo promosso dalle leggi Bassanini.
La consultazione deve quindi
aver come obiettivo sia quello di concorrere ad indicare al Parlamento
l'orizzonte entro il quale incardinare le modifiche Costituzionali; sia
quello di definire alcuni elementi fondamentali del nuovo Statuto regionale,
anch'esso improntato ai principi del federalismo e della devoluzione verso
il sistema delle autonomie.
L'esigenza di una piena
valorizzazione delle Autonomie locali rappresenta un punto qualificante
di una convincente iniziativa istituzionale e di una impostazione riformista
che contrasti un neocentralismo regionale.
Spetta ai Consigli regionali,
ai sensi degli art. 121, comma 2, della Costituzione il potere di presentare
alla Camera proposte di legge anche in tema di revisione costituzionale.
In questo senso va ricordata
la proposta di modifica costituzionale avanzata nella V Legislatura e il
testo predisposto dalla Commissione speciale - anche se non approvato dal
Consiglio - nella VI Legislatura regionale.
Per evitare che il nuovo
processo costituente sia costruito solo nei luoghi istituzionali il ricorso
al referendum consultivo, così come previsto dall'art. 123 della
Costituzione e dalla normativa regionale, deve rappresentare un momento
di osmosi dove le aspettative di rinnovamento delle istituzioni e delle
popolazioni possono essere positivamente tradotte in riforma dell'assetto
istituzionale della Repubblica.
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Visto l'art. 123 della Costituzione
Italiana.
Visto l'art. 65, comma 1°,
dello Statuto della Regione Lombardia.
Vista la legge regionale
28 aprile '83 n. 34 riguardante "nuove norme sul referendum abrogativo
della Regione Lombardia".
Considerato che
la nuova ripartizione delle
competenze tra Stato, Regione ed Enti locali dovrebbe assumere questo nuovo
orizzonte:
La potestà legislativa
è ripartita fra lo Stato e le Regioni, nel rispetto dei vincoli
derivanti dall'andamento comunitario e degli obblighi internazionali.
Lo Stato ha legislazione
esclusiva nelle seguenti materie:
a) politica estera e rapporti
internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea;
immigrazione, diritto di asilo e condizione giuridica dello straniero:
b) rapporti tra la Repubblica
e le confessioni religiose;
c) difesa e Forze armate;
armi, munizioni ed esplosivi;
d) moneta, tutela del risparmio
e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema
tributario e contabile dello Stato; prequazione delle risorse finanziarie;
e) organi dello Stato e
relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento
europeo;
f) ordinamento e organizzazione
amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali;
g) ordine pubblico e sicurezza,
ad esclusione della polizia amministrativa locale;
h) cittadinanza, stato civile
e anagrafe;
i) giurisdizione e norme
processuali; ordinamento civile e penale;
l) determinazione dei livelli
minimi di garanzia da assicurare sul territorio nazionale alle prestazioni
concernenti i diritti sociali;
m) istruzione universitaria;
n) legislazione elettorale,
organi di governo e funzioni fondamentali di Province, Comuni e Città
metropolitane;
o) dogane, protezione dei
confini nazionali e profilassi internazionale;
p) pesi, misure, e determinazione
del tempo; coordinamento informatico statistico e informatico dei dati
dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'impiego;
Sono materie di legislazione
concorrente quelle relative a: rapporti internazionali delle Regioni; commercio
con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione; professioni; ricerca
scientifica e tecnologica e sostegno dell'innovazione per i settori produttivi;
tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile;
grandi reti di trasporto e navigazione; ordinamento della comunicazione;
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza
sociale; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza
pubblica e del sistema tributario; tutela e valorizzazione dell'ambiente
e dell'ecosistema, dei beni culturali, promozione e organizzazione di attività
culturali.
Spetta alle Regioni la potestà
legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata
alla legislazione dello Stato. Nelle materie di legislazione concorrente
spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione
dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Atteso che l'espressione
favorevole della popolazione regionale sul quesito è condizione
quanto mai importante per l'assunzione di un provvedimento specifico volto
alla realizzazione della proposta di modifica della Costituzione;
con voti favorevoli n.
espressi da n.
consiglieri presenti e n.
consiglieri votanti
Delibera
Che le premesse fanno parte
integrante e sostanziale del provvedimento:
Di indire referendum consultivo,
ai sensi degli art. 25 e segg. della L.R. 34/83 rivolto alla popolazione
iscritta nelle liste elettorali dei Comuni della Regione Lombardia per
l'espressione del voto sul seguente quesito:
"Volete che il Consiglio
regionale presenti una proposta di legge di modifica costituzionale che
preveda la definizione di un limitato nucleo di competenze esclusive dello
Stato (riguardanti: politica estera, difesa ed ordine pubblico, politica
monetaria, sistema giudiziario, i fondamentali diritti sociali e di cittadinanza),
attribuendo alle Regioni la esclusiva potestà legislativa nelle
materie non espressamente riservate allo Stato, come pure - salvo che per
la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione
nazionale - ampia autonomia nelle materie di legislazione concorrente riguardanti:
sanità, istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, sicurezza urbana"?
Che il Presidente della
Giunta regionale provveda, con proprio decreto, all'indizione del referendum
consultivo, stabilendo altresì la data e le modalità di svolgimento;
- il presente provvedimento
è dichiarato immediatamente esecutivo con voti favorevoli n.
espressi da n. consiglieri e n. consiglieri
votanti.
Indice "Normativa di riferimento"