Riforme istituzionali: 
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Dal mattarellum alla riduzione dei parlamentari
Cittadini senza rappresentanza
 
di Franco Ragusa
 
I numeri delle elezioni 2018: ampia maggioranza parlamentare per  M5S e Lega
 
Alla prova del primo appuntamento elettorale, il Rosatellum  riuscì nella prevedibile impresa di produrre risultati fortemente contraddittori.
Stante il quadro politico non bipolare, la forzatura maggioritaria dei collegi uninominali si rivelò l’ennesima lotteria.
Dal lato delle coalizioni non potevano esservi dubbi circa l’affermazione del centrodestra: oltre il 37% in entrambe le Camere.
Per quanto invece riguardava le singole liste, con oltre il 32% in entrambe le Camere, il Movimento 5 Stelle risultava di gran lunga il primo partito.
Il PD, pur se sconfitto sonoramente, con il 18-19% rimaneva il secondo partito.
Un secondo partito, però, fortemente penalizzato dalla distribu­zione dei seggi nella quota maggioritaria.
La coalizione di centrodestra, infatti, con il 37% riuscì ad otte­nere  il 48% dei seggi uninominali alla Camera ed oltre il 50% al Senato.
Ma anche il Movimento 5 Stelle riuscì ad ottenere una percen­tuale di seggi uninominali maggiore rispetto ai voti realmente ottenuti; intorno al 39% in entrambe le Camere.
Circa un -11%, invece, per la coalizione di centrosinistra.

    È da questa distribuzione dei seggi che si è quindi potuti  arrivare alla formazione del Governo Giallo-Verde.
Un Governo sostenuto da due forze politiche che insieme conta­vano intorno al 50%, ma con una più ampia e solida maggioranza parlamentare grazie al premio in seggi ricevuto dalla quota maggioritaria.

    L’essere però stati costretti ad un Governo di programma con un’altra forza politica, per i 5 Stelle divenne ben presto la scusa, di fronte all’attivismo dell’alleato più esperto, per giusti­ficare l’adesione a tutta una serie di scelte tipiche dell’armamentario della destra più estrema.
Tutta colpa della nuova legge elettorale, appositamente escogi­tata per non far vincere il Movimento 5 Stelle.
Come dire: che colpa avevano se con il 32% la nuova legge elet­torale non gli aveva consentito di poter governare da soli?



 



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