La Legge Elettorale
e i tanti modi per non farci contare
di Franco Ragusa
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Porcellone o
Porcellum senza le porcate incostituzionali?
Degli anatemi
lanciati da Grillo contro l’introduzione di una
soglia minima di voti a correzione del Porcellum si
è già detto, e molto altro ancora si
dovrebbe purtroppo aggiungere di fronte all’ostinata
riproposizione, anche da parte del Movimento 5
Stelle, del ritorno ad una legge elettorale, il
mattarellum, che sostanzialmente contiene, dal lato
dell’interesse dell’elettore, tutti i difetti del
Porcellum. Ma come garantire
la vittoria certa di questa o quella
coalizione, o meglio, del “sindaco d’Italia”
indirettamente indicato? Ma se il Mattarellum, così
come l’abbiamo sperimentato, non potrebbe dare
alcuna garanzia al riguardo, vista la presenza di
tre forze politiche sostanzialmente equivalenti,
quali modifiche proporre? Ma al di
là degli ovvi dubbi di
costituzionalità che tale formulazione, alla
luce della sopravvenuta sentenza 1/2014, potrebbe
suscitare, come e perché, allora, non
adottare il medesimo meccanismo con due semplici
modifiche al Porcellum?
L’elettore del PD, come preferirebbe scegliere?
Con i collegi
uninominali il potere di scelta rimarrebbe nelle
mani dei capi partito: come già in passato,
l’elettore determinato sarebbe costretto ad
accettare l’unico candidato proposto dalla lista o
dalla coalizione che si vuole far vincere6; il
rifiuto del candidato proposto, infatti,
avvantaggerebbe le liste o le coalizioni
avverse. Note 1 Nel 2010 le
elezioni inglesi si sono concluse senza che alcun
partito riuscisse ad ottenere la maggioranza
assoluta dei seggi.
2 Repubblica.it del
21 dicembre riporta 200 seggi dalla quota
maggioritaria dei collegi, il che equivarrebbe a
circa il 32% dei seggi complessivamente
disponibili per l’Italia.
3 Un analogo meccanismo di premio su premio, se assegnato sulla base dei seggi ottenuti e non dei voti effettivamente ricevuti, lo si avrebbe anche adottando il modello spagnolo: una forza politica già avvantaggiata dal meccanismo congiunto delle piccole circoscrizioni ed il metodo D’Hont, che va ad incamerare un ulteriore premio di maggioranza.
4 Come si vedrà più avanti (pag. 115), una scelta di fatto obbligata, la soluzione Italicum, con il fine neanche troppo nascosto di aggirare la sentenza della Consulta. 5 L’invito non è casuale, visto che l’IDV, insieme a SEL ed ampi settori del PD, è stata in prima fila nel boicottaggio contro l’iniziativa referendaria Passigli-Ferrara-Sartori che avrebbe consentito di ripulire il Porcellum dalle porcate incostituzionali, contrapponendogli un’altra raccolta di firme per due quesiti, per il ritorno al Mattarellum, che non avevano alcuna possibilità di superare l’esame della Consulta. 6 Si sta chiedendo o no una legge elettorale che, appena terminata la conta dei voti, indichi chiaramente chi avrà la maggioranza parlamentare? |
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