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La Legge Elettorale
e i tanti modi per non farci contare

di Franco Ragusa
 

L’ultima volta del Mattarellum - Le liste civetta e l’elezione diretta del Premier

 
    Nel 2001, approfittando dell’assenza di terze forze politiche di peso e della bipolarizzazione forzata provocata dalla legge elettorale maggioritaria, sia la Casa delle Libertà che l’Ulivo si presentano agli elettori con un simbolo con il quale veniva di fatto estorta agli elettori l’indicazione del futuro Capo del Governo.
Con un comportamento bipartisan e senza aver cambiato una riga della Costituzione, di colpo veniva meno un altro dei pila­stri del sistema parlamentare.
Il potere di nomina del Presidente del Consiglio passava così dalle mani del Presidente della Repubblica ed il confronto tra le forze politiche rappresentate in Parlamento, direttamente nelle mani delle segreterie di partito e gli accordi stipulati prima delle elezioni, il tutto da sottoporre ad un corpo elettorale che non avrebbe avuto altra scelta che subire il meccanismo imposto dalle due minoranze meglio organizzate. Certo, c’era anche la possibilità di rimanere a casa ...
Insomma, liberi di scegliere se aderire o no al nuovo corso im­posto dalle forze maggiori.

    Altro comportamento adottato da entrambi gli schieramenti, l’uso delle Liste civetta per aggirare le norme sullo scorporo.
Nel riequilibrio operato da questo meccanismo nell’ambito della quota proporzionale alla Camera, alle liste collegate con i candidati uninominali vincenti veniva sottratto il numero di voti che erano risultati necessari per vincere nei collegi.
I partiti minori potevano così godere di un piccolo vantaggio nella ripartizione dei seggi assegnati con la quota proporzionale.
Si trattava di pochi seggi, importantissimi per chi non aveva alcuna possibilità di vincere nei collegi, sostanzialmente inin­fluenti, come si vedrà, ai fini della vittoria finale di uno dei due schieramenti maggiori.
Ma fatta la legge, trovato l’inganno.
Fu così, quindi, che l’Ulivo e la Casa della Libertà pensarono bene di collegare buona parte dei candidati, da loro presentati con il simbolo di coalizione nei collegi uninominali, a delle liste elettorali per il proporzionale che gli elettori non avrebbero mai votato, in quanto totalmente sconosciute e con denominazioni che non lasciavano capire l’effettiva provenienza.
In questo modo, i voti  ottenuti per vincere nei collegi non sareb­bero  stati sottratti ai partiti di effettiva provenienza dei candidati uninominali, bensì a delle liste fantasma e senza voti.
 
    I richiami del Presidente Ciampi, per un comportamento rispettoso dello spirito della legge elettorale, caddero nel vuoto. L’Ulivo rifiutò anche un patto di desistenza con Di Pietro, che si era reso disponibile a non presentare propri candidati in un certo numero di collegi laddove l’Ulivo non avesse fatto ricorso alle liste civetta.
Con il senno del poi, e considerato il favore che Rifondazione Comunista fece all’Ulivo, non presentando candidati nei collegi uninominali per la Camera, le elezioni del 2001 avrebbero potuto avere ben altro esito.
Il centrodestra, infatti, ottenne il 45,57% dei voti; L’Ulivo il 43,15%; la Lista Di Pietro il 4%.
 

Elezioni Politiche 2001 (fonte: elezionistorico.interno.it)
Camera dei Deputati – Quota maggioritaria


Casa delle Libertà

l’Ulivo

SVP
SVP-l’Ulivo

Lista Di Pietro

Democrazia Europea

Voti

16.915.513

16.019.388

364.291

1.487.287

1.310.119

%

45,57%

43,15%

0,98%

4,01%

3,53%

Seggi

282

183

8

-

-

% Seggi su 475

59,36%

38,52%

1,68%

-

-

%Seggi - %Voti

+ 13,79%

- 4,63%

+ 0,7%

- 4,01%

- 3,53%

- Pur in assenza di accordo elettorale con l’Ulivo, per evitare di disperdere i propri voti a vantaggio del centrodestra, Rifondazione Comunista non presentò candidati.

- Altri seggi: 1 “Con Illy per Trieste”; 1 “Valle d’Aoste”.

    Con un po’ di lungimiranza e onestà in più da parte dell’U­livo, i consensi complessivamente ottenuti dal centrosinistra avrebbero potuto impedire o ridurre fortemente la vittoria del centrodestra.
Così non fu e dalla quota maggioritaria la Casa delle Libertà riuscì ad ottenere un premio in seggi di circa il 14%. Un margine che gli consentirà di mantenere una solida maggioranza nono­stante il pasticcio fatto con le liste civetta.
    Non avendo fatto bene i conti, in alcune circoscrizioni, Forza Italia si vide assegnare, nella quota proporzionale, più seggi dei candidati a disposizione. Per il meccanismo, quindi, che potremmo sintetizzare con la formula “chi viene dopo?”, la redistribuzione dei seggi in eccesso alle altre liste avrebbe finito per comportare l’assegnazione di alcuni di questi seggi anche ai partiti di centrosinistra.
Ci vorrà più di un anno ed uno sciopero della fame di Pannella per far decidere alla Camera il congelamento di ben 13 seggi vacanti. Secondo i calcoli di Giuseppe Calderisi, senza le liste civetta la Casa delle Libertà avrebbe perso in tutto solo 7 seggi.

    Come per la Camera, anche i numeri del voto del Senato confermeranno che il centrodestra poteva essere battuto.
Ma al di là delle considerazioni di tipo politico circa le possibili alleanze che il centrosinistra avrebbe potuto mettere in campo per contrastare al meglio la rinnovata alleanza tra Forza Italia, AN e Lega Nord, c’è da registrare un premio di seggi, per la quota maggioritaria, di ben 23 punti percentuali; un 13% finale dopo il riequilibrio operato dal recupero proporzionale.
 


Elezioni Politiche 2001
(fonte: wikipedia.org)
Senato della Repubblica – quota maggioritaria


Casa delle Libertà

l’Ulivo

Rifond. Comunista

Lista Di Pietro

Democrazia Europea

Voti

14.406.519

13.106.860

1.708.707

1.487.287

1.310.119

%

42,53%

38,70%

5,04%

4,01%

3,53%

Seggi quota
magg.

152

74

-

-

-

% Seggi su 232

65,52%

31,9%

-

-

-

%Seggi
-
%Voti

+ 22,99%

- 6,8%

- 5,04%

- 4,01%

- 3,53%


Elezioni Politiche 2001
(fonte: wikipedia.org)
Senato della Repubblica


Casa delle
Libertà

l’Ulivo

Rifond.
Comunista

Lista
Di Pietro

Democrazia
Europea

Totale Seggi

176

125

4

1

2

%Totale Seggi

55,87%

39,68%

1,27%

0,32

0,63%

%Totale Seggi
-
%Voti

+ 13,34%

+ 0,98

- 3,77

- 3,69%

- 2,9%

- Altri seggi: 3 SVP-L’Ulivo; 2 Südtiroler Volkspartei; 1 “Valle d’Aoste”.




 
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