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Riforme.net  -  14 novembre 2006
 
Finanziaria: Lettera aperta al Presidente del Consiglio
Ebbene sì, Presidente Prodi, ha colto nel segno: in questo Paese qualcuno ha veramente perso la testa.
Le confesso che era già un po' che ci pensavo e, prima di approfondire il senso delle sue ultime dichiarazioni, per un attimo ho creduto di poter condividere con lei una tale preoccupazione.
Invece no, purtroppo: i "miei matti" non coincidono con i "suoi matti".
E sì che l'ho votata e, quindi, mi aspettavo un maggior livello di sintonia.
Ma per l'appunto, se i suoi pazzi sono diversi dai miei, con in più la spiacevole constatazione che a far parte della schiera dei matti vanno inclusi tutti gl'insoddisfatti dei tagli apportati dalla sua Finanziaria, quindi anche il sottoscritto, ne converrà che un minimo di difesa delle proprie ragioni dovrebbe essere consentito.

Partiamo dalla rimodulazione delle aliquote Irpef constatando che per i redditi superiori a 75.000 Euro non vi è alcun ritorno al passato. Per questi redditi sino a 100.000 Euro, come si sa, dal 2003 ad oggi si è passati dal 45% al 39% del secondo modulo Tremonti, per collocarsi ora al 43%. Per i redditi al di sopra i 100.000 Euro, invece, dal 45% al 43% come deciso dal precedente Governo.
In altre parole, mentre la rimodulazione delle aliquote comporterà dei lievi guadagni per i redditi bassi e una perdita per quelli medio/medio-alti, al punto di tornare ai livelli di tassazione del 2003,  i redditi alti continueranno a beneficiare in misura apprezzabile del regalo fiscale avuto con il Governo Berlusconi (per il dettaglio vedi: http://www.riforme.net/editoriali/ed06-09.htm).
Nulla di più normale, quindi, che parte della maggioranza parlamentare che la sostiene abbia chiesto di tornare al vecchio regime anche per i redditi alti.
A queste richieste, come si sa, è arrivato il secco no del Governo.
Ma come, prima ci viene chiesto di comprendere la gravità della situazione, ci viene chiesto di fare un sacrificio, ci viene dato dei pazzi se non "comprendiamo", e poi gli unici a non essere chiamati a restituire parte del buco lasciato dal Governo Berlusconi sono proprio coloro che ne hanno ingiustamente beneficiato e che più potrebbero permetterselo?
Pochi milioni di Euro, certo, ma neanche tanto pochi visto che il solo riportare al 45% l'aliquota per i redditi al di sopra i 150.000 Euro potrebbe far incassare oltre 200 milioni di Euro. 200 milioni di Euro con i quali, ad esempio, si potrebbe evitare di mettere l'odioso ticket sul "Pronto Soccorso" ed avere a disposizione altri 130 milioni di Euro da utilizzare per situazioni analoghe, anche solo per alleggerire di un poco i tagli agli enti locali.
E riguardo proprio a questi ultimi tagli, come dimenticare le barricate degli anni scorsi?
Proviamo soltanto ad immaginare quali reazioni ci sarebbero state, soltanto un anno fa, se a rilasciare certe dichiarazioni fosse stato Tremonti:

17-OTT-06 - il Resto del Carlino.it  

... Visco ha inoltre espresso l'auspicio che ''gli enti locali riducano le loro spese piuttosto che aumentare le tasse''. In particolare, per quello che riguarda gli enti locali, ha tenuto a precisare che le norme contenute nella Finanziaria ''non prevedono aumenti dei tributi a fronte di una diminuzione dei trasferimenti. L'obiettivo è il calo dei disavanzi''. 

 
E per comprendere quale e quanta irritazione possano provocare simili offese per l'intelligenza di chi ascolta è sufficiente fare una ricerca in rete e leggere uno dei tanti documenti all'interno del sito DsOnline:
 
29 Settembre 2005 - DsOnline  

Finanziaria da 20 miliardi. Tagli selvaggi agli enti locali  
   
... Le cifre più impressionanti sulle conseguenze dei tagli le ha snocciolate il sindaco di Roma, Walter Veltroni: i 312 milioni di mancati trasferimenti alla capitale comporteranno, ha spiegato, la riduzione del servizio di trasporto pubblico di circa 15,4 milioni di vetture km su un totale di circa 170, la soppressione di 47 linee su un totale di 340, con prevalenza nei settori periferici della città, la chiusura anticipata alle 20.30 delle linee A e B della metro, la messa in mobilità di circa 980 lavoratori, la riduzione del parco mezzi circolante (autobus e tram) di circa 280 unita' su un totale di circa 3 mila e la chiusura di un deposito.  

Sul fronte della scuola, nella capitale non avranno più i libri 44 mila bambini delle elementari e 12 mila delle medie, non ci saranno borse di studio per 20 mila studenti mentre 6 mila bambini con handicap non avranno assistenza, verrà eliminato il trasporto scolastico per 4 mila bambini e per 340 con handicap così come salterà il servizio mensa per 3.500 alunni. A ciò è da aggiungere la mancanza di 2 mila buoni casa e, sul fronte della illuminazione pubblica, lo spegnimento di ben 20 mila lampioni. L'assenza di 40 milioni per la manutenzione delle strade azzererà la possibilità di fare manutenzione così come il mancato introito di 30 milioni sul fronte della cultura comporterà la chiusura di 12 biblioteche, delle Case del Cinema e del Jazz, la riduzione di 210 eventi all'Auditorium e delle attività espositive delle Scuderie del Quirinale. Strada facendo, Veltroni ha illustrato come il taglio comporterà il blocco dell'attuazione del Piano regolatore generale cosi' come la fine della raccolta differenziata.  
  
... Secondo Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell’Aquila “saremo costretti a chiudere le Province e i Municipi se dovesse essere approvata la legge Finanziaria del governo Berlusconi”

 
La stessa irritazione che si prova nel constatare che anche sulla questione delle aliquote per i redditi al di sopra i 75.000 Euro vi erano, su iniziativa di autorevoli esponenti dell'allora opposizione, forti critiche e l'esplicita richiesta del mantenimento dell'aliquota più alta al 45%.
 
29 Novembre 2004 - DsOnline  

Voi dite che la “svolta epocale” come Berlusconi ha definito la sua manovra fiscale fa rima solo con “pubblicità elettorale”: ma è davvero soltanto una trovata pubblicitaria, on. Fassino?  

«Certo che lo è, perché è una riduzione fiscale assolutamente ridicola. Basterebbe pensare che per un reddito, ad esempio, di 25 mila Euro c’è una riduzione di 30 € al mese, e per un reddito di 35/40 mila € lo sconto passa addirittura a meno di 25 € al mese: una vera e propria mancia che non cambierà la vita di nessuna famiglia italiana. Gli unici che avranno un vantaggio, sono quelli che guadagnano più di 80 mila Euro all’anno. Ma francamente non si capisce perché bisogna premiare chi ha già di più».  



  
29 Novembre 2004 - DsOnline  

Fisco: dal governo una trovata scandalosa   

Intervista a Pierluigi Bersani di Luisa Grion da Repubblica  

Le cose sarebbero cambiate con deduzioni fiscali più consistenti o se si fossero concessi benefici anche ai redditi minimi, ai non capienti, come ad un certo punto era stato detto?  

«No, non sarebbe cambiato niente. Nulla può cambiare se si decide di far pagare ai redditi elevati una aliquota da beneficenza, perché tale è il cosiddetto contributo del 4 per cento. (cioè il 43%, 39+4. Nota di Riforme.net)  



  
30 Novembre 2004 - DsOnline  

La proposta del centro-sinistra sul fisco  

La nuova struttura di aliquote e scaglioni è progettata secondo la seguente articolazione:  
a) fino a 18.000 euro, 23 per cento;  
b) oltre 18.000 e fino a 33.500 euro, 30 per cento;  
c) oltre 33.500 e fino a 70.000 euro, 40 per cento;  
d) oltre 70.000 euro, 45 per cento. 

 
Concludo, infine, con una domanda maligna che, c'è da scommettere, in molti si stanno già ponendo: ma quanto dichiara la maggior parte dei parlamentari?
Più di 100.000 Euro o meno di 100.000 Euro?
Certo, siamo nella facile demagogia. Ma dopo 5 anni di conflitto d'interessi non è facile "pensar bene" sulla fiducia. Tanto più che, per l'ennesima volta, siamo chiamati ad assistere ad un film già visto: un risanamento fatto di forti tagli e di tante gabelle che, come è sempre stato, ricadrà sulle sole spalle dei soliti noti.

 Franco Ragusa

 

 
 
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