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Partiamo dalla rimodulazione delle aliquote
Irpef constatando che per i redditi superiori a 75.000 Euro non vi è
alcun ritorno al passato. Per questi redditi sino a 100.000 Euro, come
si sa, dal 2003 ad oggi si è passati dal 45% al 39% del secondo
modulo Tremonti, per collocarsi ora al 43%. Per i redditi al di sopra i
100.000 Euro, invece, dal 45% al 43% come deciso dal precedente Governo.
In altre parole, mentre la rimodulazione
delle aliquote comporterà dei lievi guadagni per i redditi bassi
e una perdita per quelli medio/medio-alti, al punto di tornare ai livelli
di tassazione del 2003, i redditi alti continueranno a beneficiare
in misura apprezzabile del regalo fiscale avuto con il Governo Berlusconi
(per il dettaglio vedi: http://www.riforme.net/editoriali/ed06-09.htm).
Nulla di più normale, quindi, che
parte della maggioranza parlamentare che la sostiene abbia chiesto di tornare
al vecchio regime anche per i redditi alti.
A queste richieste, come si sa, è
arrivato il secco no del Governo.
Ma come, prima ci viene chiesto di comprendere
la gravità della situazione, ci viene chiesto di fare un sacrificio,
ci viene dato dei pazzi se non "comprendiamo", e poi gli unici a non essere
chiamati a restituire parte del buco lasciato dal Governo Berlusconi sono
proprio coloro che ne hanno ingiustamente beneficiato e che più
potrebbero permetterselo?
Pochi milioni di Euro, certo, ma neanche
tanto pochi visto che il solo riportare al 45% l'aliquota per i redditi
al di sopra i 150.000 Euro potrebbe far incassare oltre 200 milioni di
Euro. 200 milioni di Euro con i quali, ad esempio, si potrebbe evitare
di mettere l'odioso ticket sul "Pronto Soccorso" ed avere a disposizione
altri 130 milioni di Euro da utilizzare per situazioni analoghe, anche
solo per alleggerire di un poco i tagli agli enti locali.
E riguardo proprio a questi ultimi tagli,
come dimenticare le barricate degli anni scorsi?
Proviamo soltanto ad immaginare quali
reazioni ci sarebbero state, soltanto un anno fa, se a rilasciare certe
dichiarazioni fosse stato Tremonti:
17-OTT-06 - il Resto del Carlino.it
... Visco ha inoltre espresso l'auspicio che ''gli enti locali riducano le loro spese piuttosto che aumentare le tasse''. In particolare, per quello che riguarda gli enti locali, ha tenuto a precisare che le norme contenute nella Finanziaria ''non prevedono aumenti dei tributi a fronte di una diminuzione dei trasferimenti. L'obiettivo è il calo dei disavanzi''. |
29 Settembre 2005 - DsOnline
Finanziaria da 20 miliardi. Tagli selvaggi
agli enti locali
Sul fronte della scuola, nella capitale
non avranno più i libri 44 mila bambini delle elementari e 12 mila
delle medie, non ci saranno borse di studio per 20 mila studenti mentre
6 mila bambini con handicap non avranno assistenza, verrà eliminato
il trasporto scolastico per 4 mila bambini e per 340 con handicap così
come salterà il servizio mensa per 3.500 alunni. A ciò è
da aggiungere la mancanza di 2 mila buoni casa e, sul fronte della illuminazione
pubblica, lo spegnimento di ben 20 mila lampioni. L'assenza di 40 milioni
per la manutenzione delle strade azzererà la possibilità
di fare manutenzione così come il mancato introito di 30 milioni
sul fronte della cultura comporterà la chiusura di 12 biblioteche,
delle Case del Cinema e del Jazz, la riduzione di 210 eventi all'Auditorium
e delle attività espositive delle Scuderie del Quirinale. Strada
facendo, Veltroni ha illustrato come il taglio comporterà il blocco
dell'attuazione del Piano regolatore generale cosi' come la fine della
raccolta differenziata.
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29 Novembre 2004 - DsOnline
Voi dite che la “svolta epocale” come Berlusconi ha definito la sua manovra fiscale fa rima solo con “pubblicità elettorale”: ma è davvero soltanto una trovata pubblicitaria, on. Fassino? «Certo che lo è, perché
è una riduzione fiscale assolutamente ridicola. Basterebbe pensare
che per un reddito, ad esempio, di 25 mila Euro c’è una riduzione
di 30 € al mese, e per un reddito di 35/40 mila € lo sconto passa addirittura
a meno di 25 € al mese: una vera e propria mancia che non cambierà
la vita di nessuna famiglia italiana. Gli unici che avranno un vantaggio,
sono quelli che guadagnano più di 80 mila Euro all’anno. Ma francamente
non si capisce perché bisogna premiare chi ha già di più».
29 Novembre 2004 - DsOnline Fisco: dal governo una trovata scandalosa Intervista a Pierluigi Bersani di Luisa Grion da Repubblica Le cose sarebbero cambiate con deduzioni fiscali più consistenti o se si fossero concessi benefici anche ai redditi minimi, ai non capienti, come ad un certo punto era stato detto? «No, non sarebbe cambiato niente.
Nulla può cambiare se si decide di far pagare ai redditi elevati
una aliquota da beneficenza, perché tale è il cosiddetto
contributo del 4 per cento. (cioè il 43%, 39+4. Nota di Riforme.net)
30 Novembre 2004 - DsOnline La proposta del centro-sinistra sul fisco La nuova struttura di aliquote e scaglioni
è progettata secondo la seguente articolazione:
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Franco Ragusa
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