Chi va con lo zoppo... impara a zoppicare!
E bravo il PDS. Di fronte a chi, esterno o interno alla maggioranza, continua a mantenere una posizione ferma nei confronti dei
continui ultimatum del Polo, D'Alema fa sapere agli alleati che chi ha intenzione di scompaginare la maggioranza sulla questione
delle riforme (per la quale, va detto, non esiste una posizione della maggioranza) non deve far altro che accomodarsi: è
lui il primo a dire che se non si fanno le riforme (quelle che propone lui, chiaramente), e quindi non si va ad un accordo generale
con il Polo, la legislatura ha scarse possibilità di vita.
Chi vi ricorda?
Ma che diamine, il caro leader-amico dell'opposizione Berlusconi.
Vi ricordate quando di fronte alle "intemperanze" legittime della Lega Nord un giorno sì e l'altro pure il "cavaliere"
minacciava di sciogliere le Camere?
Non poteva farlo, ma non si sa bene perché si era convinto che una volta cambiata la legge elettorale fosse da
considerare cambiata anche la Costituzione. Si era convinto a tal punto che tirò così troppo la corda che si
ritrovò di fronte un altro Governo al posto delle minacciate elezioni.
Ma D'Alema, evidentemente, pensa di avere i numeri giusti dalla propria parte, ed in ogni caso fa il classico passo avanti per non
cadere indietro.
Secondo il suo modo di rappresentare la situazione politica, infatti, sono gli altri, con la loro chiusura verso la soluzione istituzionale
messa in piedi da lui e da Berlusconi (è proprio vero, i tempi cambiano: una volta certe questioni si discutevano con "i
Rodotà"... oggi con Berlusconi), a "remare contro" la vita della legislatura; mica lui e le sue trame private
(e sì, fa tutto da solo) con l'opposizione.
E noi che ci preoccupavamo dei possibili trasformismi di Dini!
Un vero signore al confronto di D'Alema!
Ed è con un fenomeno simile che ci si dovrebbe imbarcare nell'avventura della Bicamerale?
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