Riforme
Istituzionali
|
||
SPECIALE LEGGE ELETTORALE |
Lo
strabismo
referendario
dei
sostenitori
del Mattarellum
07 gennaio 2012 Con un'intervista al quotidiano
Europa, l'Avvocato costituzionalista Alessandro Pace spiega, in due
battute, le ragioni di fondo per le quali il secondo quesito abrogativo
è da ritenere ammissibile.
Secondo il comitato referendario, l’abolizione dei singoli articoli della legge Calderoli porterebbe alla “riespansione” della legge Mattarella, prima ancora che alla sua semplice “reviviscenza”. E per un motivo molto semplice: «Il Mattarellum – spiega Pace – non è stato semplicemente abrogato, ma si è derogato a un principio, che è quello della razionalità, sul quale si basano gli stati legislativi». Le “irrazionalità” sono tante, a partire dalle liste totalmente bloccate («Esistenti in Italia solo sotto il fascismo») e dall’eccessivo premio di maggioranza. Sarebbe quindi un recupero del principio di razionalità a determinare il ritorno (la “riespansione”) del Mattarellum. Ammessa e non concessa la
praticabilità di questa strada indicata dal Comitato promotore,
è però
evidente che, trovandosi di fronte ad un giudizio da dare riguardo
l'irrazionalità, vi sia lanche a necessità di un esame
della
questione che
entri nel merito degli effetti che la legge elettorale è in
grado di
produrre.
Ma è proprio facendo
questo e
mettendo a confronto le due leggi elettorali, il Porcellum ed il
Mattarellum, che si evidenzia l'enorme similitudine tra le due leggi, e
questo proprio in riferimento ai problemi segnalati dall'Avvocato Pace.
L'avvocato sembra infatti non
tenere
conto che anche nel Mattarellum, per il 25% di quota proporzionale alla
Camera, vi sono le liste bloccate; anzi, per dirla tutta, sono state
reintrodotte proprio con il Mattarellum.
Poi c'è
l'impossibilità di scegliere
i candidati chiamati a rappresentare la forza politicha che s'intende
portare al Governo del Paese, perché nel collegio uninominale
c'è un
solo nome a disposizione, prendere o lasciare.
L'eccessivo premio di
maggioranza,
infine, o premio in seggi che determina lo stesso risultato: ma
qualcuno ha mai provato a fare due conti tra i voti realmente ottenuti
e i seggi conquistati durante le passate esperienze con il Mattarellum?
Sembrerebbe proprio di no.Si consiglia, quindi, un breve
ripasso dei risultati elettorali della quota maggioritaria per la
Camera dei Deputati.
Se fosse quindi dipeso dalla
sola
quota maggioritaria, alla Camera dei Deputati il Governo
Berlusconi
avrebbe potuto vantare una maggioranza parlamentare forte del 63,3% dei
seggi. Un premio di maggioranza, quindi, di ben il 19%.
Ma anche tenendo conto del piccolo riequilibrio operato dalla quota proporzionale e dal meccanismo dello scorporo, la prima volta del Mattarellum finì per assegnare il 58% dei seggi della Camera alle due coalizioni vincenti facenti capo a Berlusconi.
|
|