Riforme Istituzionali
L'Editoriale
 
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31/01/2001
Franco Ragusa
 
Legge elettorale ed ipotesi di "resistenza" contro la logica bipolare.

Paradossalmente, dopo essersi tanto battuti contro i referendum che volevano in qualche modo abrogare la residua quota del 25% di assegnazione dei seggi attraverso la ripartizione proporzionale, le possibilità, per gli elettori di Rifondazione o di un eventuale fronte allargato della sinistra alternativa, di riuscire a garantirsi dei rappresentanti parlamentari attraverso la quota proporzionale alla Camera ed il recupero proporzionale al Senato, sono prossime allo zero.

Partendo dal Senato, è bene ricordare che non esiste una quota di sbarramento fissata per legge oltre la quale si può essere sicuri di partecipare al riparto proporzionale dei seggi. Il recupero viene infatti effettuato tenendo conto dei migliori risultati di lista e dei seggi a disposizione. Più questo numero di seggi è alto, e più alte saranno le possibilità, per i partiti minori, di riuscire ad usufruire dell'assegnazione attraverso il recupero proporzionale.
Per le elezioni politiche del '96, ad esempio, per conquistare l'ultimo seggio a disposizione, dei 12 assegnati in Lombardia con il recupero proporzionale, fu sufficiente collocarsi al di sopra del 4,15%; per l'ultimo dei 6 seggi del Piemonte, invece, fu necessario il 7,73%; l'11,64% per la Sardegna; per arrivare al 20,29% dell'Umbria (vedi tabella).
Ci troviamo, quindi, di fronte ad una sorta di "quota di sbarramento implicita", flessibile, in gran parte determinata dal numero dei seggi proporzionali a disposizione e dalla distribuzione delle coalizioni (aggiramento dello scorporo); senza per altro trascurare l'effetto degli eventuali accordi di desistenza, palesi o occulti che siano.
Rimanendo sul dato statistico, per Rifondazione Comunista, con la scelta di presentarsi in alternativa ai due poli in tutti i collegi del Senato, vi sono ben poche speranze di assicurarsi dei seggi. Le regioni, infatti, dove Rifondazione può sperare in un buon risultato, presentano in ogni caso "soglie di sbarramento implicite" troppo elevate.
Ma non solo.
Con ogni probabilità, gran parte del potenziale elettorato di Rifondazione alla fine si orienterà, in mancanza di un accordo in grado di contrastare la vittoria del Polo, verso l'Ulivo. Il tutto per la banalissima regola-ricatto, implicita nei meccanismi elettorali di tipo maggioritario, che impone agli elettori la non dispersione dei voti in funzione di "voto utile contro qualcuno".

Constatata la brutta aria che tira per il Senato, le cose dovrebbero andare meglio per la Camera.
Per la quota proporzionale il sistema prevede la seconda scheda ed una soglia di sbarramento fissa del 4%.
Ma anche così, Rifondazione comunista potrebbe pagare lo scotto del mancato accordo con l'Ulivo. L'effetto "traino" per la quota maggioritaria potrebbe infatti influenzare anche il voto per la quota proporzionale:  la confusione e la tendenza ad avere uniformità di comportamenti potrebbero costituire una combinazione micidiale in grado di far perdere molti voti.
Per le prossime elezioni, inoltre, oltre alla possibile truffa elettorale ai danni delle formazioni non coalizzate costituita dalle "liste civetta", è facile prevedere una minore dispersione di voti tra le altre forze minori, che non a caso stanno cercando di formare aggregazioni in grado di superare lo sbarramento del 4%. Si dovrà quindi contare, in ogni caso, su un numero limitato di seggi a disposizione delle forze minori.

Fatte queste considerazioni per la quota proporzionale, viene da chiedersi come potrebbe allora essere possibile rompere lo schema bipolare. Come garantire, in altre parole, la presenza di un'opposizione di sinistra alternativa ai due poli?

In linea teorica, vista la necessità, per l'Ulivo, di assicurarsi sino all'ultimo voto in grado di non far conquistare collegi all'avversario, la via migliore da seguire rimane quella della desistenza (trattandosi di ipotesi "accademiche", lasciamo da parte i come ed i perché potrebbe essere possibile l'accordo elettorale nonostante la rottura politica), tanto meglio se articolata.
Per la Camera si tratterebbe, molto semplicemente, di una possibilità in più. L'accordo elettorale, inoltre, di per sé dovrebbe essere in grado di annullare il possibile effetto traino.
Per il Senato, invece, la desistenza costituirebbe, di fatto, l'unica possibilità in grado di garantire un minimo di risultati.
Attraverso un'accorta divisione dei collegi, inoltre, potrebbe in ogni caso essere possibile, se sconfitti negli scontri diretti, partecipare al recupero della quota proporzionale (se nel '96 vi fosse stato l'accordo Polo-Lega, il centro-sinistra non avrebbe probabilmente vinto uno scontro diretto in gran parte delle regioni del nord - vedi tabella in riferimento alle medie elettorali).
Per riuscire in questo è però necessario che L'Ulivo ceda un numero minimo di collegi nelle regioni con più seggi proporzionali a disposizione. Non meno di tre, al fine di consentire l'abbinamento dei candidati ad una lista secondo quanto previsto dalla legge per il Senato; sino a quattro-sei al fine di assicurare il risultato minimo di lista in grado di permettere di superare la "soglia di sbarramento implicita" (vedi tabella in riferimento alle medie elettorali).
Ma perché mai l'Ulivo potrebbe permettersi il lusso di rinunziare ad un numero così elevato di collegi? Per il semplice motivo che per molti di questi collegi la vittoria del Polo è scontata, in modo particolare per i collegi del nord.
Certo, così facendo l'Ulivo rinuncerebbe, in alcune regioni, ad un numero considerevole di voti in grado di recuperare alcuni suoi candidati; nulla di particolarmente oneroso, però, tenendo conto del numero di scontri diretti che potrebbero essere vinti soltanto in virtù degli accordi di desistenza (nelle regioni del centro-sud, dove lo scarto tra i due poli è minimo, senza per altro tenere conto dei possibili accordi di desistenza del Polo con l'MSI, non è consentito disperdere voti), e del recupero proporzionale senza rischi nelle regioni dove la sinistra alternativa potrebbe non presentare alcun candidato.
 
 "Quote di sbarramento implicite" e medie elettorali delle coalizioni (elaborazione su fonte dati www.senato.it - www.rifondazione.it)
 
Elezioni Politiche
Senato 1996
Collegi uninominali
Seggi a disposizione
per il recupero
proporzionale
Sbarramento implicito
Ultimo quoziente
utilizzato per il
recupero prop.
Voti Rifondazione Regionali 2000 *
Media elettorale
voto nei collegi
(Ulivo+
Progressisti 1996)
Media elettorale
voto nei collegi
(Polo+Lega)
Piemonte
17
6
7,73%
204.341
112.627 - 5,6%
61044
82825
Valle d’Aosta
1
0
-
-
    
Lombardia
35
12
4,15%
234.478
288.471 - 6,4%
56579
92315
Trentino-Alto Adige
6
1
14,21%
75.882
 23968
31098
Veneto
17
6
7,44%
206.190
68.559 - 3%
55229
98811
Friuli-Venezia Giulia
7
2
18,07%
135.266
 39589
66496
Liguria
6
3
11,93%
124.124
57.299 - 6,5%
 85878
86627
Emilia Romagna
15
6
6,25%
165.981
138.611 - 5,77%
103250
69701
Toscana
14
5
6,52%
145.444
131.853 - 6,5%
92224
55650
Umbria
5
2
20,29%
103.299
36.148 - 7,5%
 58015
43766
Marche
6
2
20,28%
176.654
52.657 - 6,5%
80446
62927
Lazio
21
7
5,45%
169.925
146.045 - 5,4%
69571
66388
media MSI 6193
Abruzzi
5
2
18,08%
127.711
31.253 - 4,2%
66445
65421
media MSI 9328
Molise
2
0
-
-
41137
32304
media MSI 5082
Campania
22
8
4,87%
131.026
107.923 - 3,8%
57003
52486
media MSI 5769
Puglia
16
6
5,67%
111.954
53131
54101
media MSI 5142
Basilicata
5
2
18,83%
54.495
12.239 - 3,5%
 30240
21798
media MSI 2332
Calabria
8
3
10,19%
89.392
31.340 - 3%
50144
49168
media MSI 6487
Sicilia
20
7
5,31%
120.895
45919
** 48210
media MSI  6045
Sardegna
6
3
11,64%
98.078
 70276
62663
 



Aggiramento dello scorporo. Per il Senato, a differenza della Camera (scorporo parziale), ogni lista partecipa al recupero proporzionale sottraendo, al totale dei voti ottenuti nei collegi, tutti i voti ottenuti dai propri candidati vincenti nei collegi. Per le coalizioni maggiori questo si traduce in una forte dispersione dei voti, ed è su la base di questo presupposto che le stime fatte da Rifondazione Comunista permettono di prevedere, ad esempio, il recupero di almeno 2 candidati in Lombardia.
Il ragionamento fatto è molto semplice. Sulla base dei risultati delle ultime elezioni politiche e regionali, infatti, è facile pronosticare la vittoria del Polo in tutti i collegi della Lombardia. Al Polo verrebbero quindi sottratti tutti i voti ottenuti nei collegi vinti, cioè il totale dei voti, per cui non potrebbe partecipare al recupero.
Ammettiamo ora, per semplicità, che non vi saranno altre liste in grado di competere per il recupero proporzionale, ritorniamo ai dati del 96 e stimiamo la forza elettorale di Rifondazione, sempre per la Lombardia, intorno ai 250.000 voti.
 
Ultimi quozienti Ulivo (sulla base dei risultati del '96 meno i voti stimati per Rifondazione) Quozienti Rifondazione Comunista
288.377 (stima/6) 250.000 (stima/1)
... 125.000 (stima/2)
173.026 (stima/10) 83.833 (stima/3)
157.296 (stima/11) ...
144.188 (stima/12)
Sulla base di queste previsioni, Rifondazione, stimata intorno ai 250.000 voti, potrebbe recuperare un solo candidato, in quanto gli ultimi quozienti dell'Ulivo sarebbero in ogni caso superiori al secondo e terzo quoziente. Rifacendo i conti stimando Rifondazione intorno ai 350.000 voti, scatterebbe il recupero per il secondo quoziente.
Come si vede la situazione non è già tra le migliori, ma potrebbe andare ancora peggio laddove altre liste potrebbero inserirsi nel recupero, in modo particolare nella previsione di particolari forme di desistenza o di presentazione di due liste elettorali da parte del Polo, e questo al fine di non disperdere voti che potrebbero essere utilizzati per partecipare al recupero proporzionale.
Nei collegi del nord meno a rischio, infatti, Alleanza Nazionale potrebbe presentarsi da sola, come nel '94, per ottenere così un 5-10% che le permetterebbe di partecipare al recupero proporzionale.
Altra ipotesi è che il Polo decida di non presentarsi in un paio di collegi, quelli ad esempio considerati più a rischio ed in ogni caso insufficienti per il recupero proporzionale, per permettere a delle liste "amiche" (D'Antoni?) di migliorare il risultato complessivo ai fini del recupero proporzionale. Nulla di nuovo anche per questa possibile ipotesi: nel '96 le liste "amiche" Pannella-Sgarbi e MSI riuscirono a recuperare un candidato, entrambi in Sicilia, proprio grazie a questo meccanismo di desistenza occulta.
 

* Per eventuali stime sulla base dei risultati delle regionali 2000, si tenga conto dei diversi tassi di partecipazione al voto; ma, soprattutto, della diversa natura del corpo elettorale: per il Senato sono elettori i soli cittadini di età superiore ai 25 anni.
 
** In Sicilia il Polo operò una sorta di desistenza occulta a favore dell'MSI e della Lista Pannella-Sgarbi non presentando candidati in alcuni collegi (errori di presentazione). Entrambe le liste riuscirono ad ottenere l'elezione di un candidato attraverso il recupero proporzionale.


 

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