Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 100 - 25/05/97
Francesco Paolo Forti

Bozza D'Onofrio - Commenti (1) (dalla ML [PRO-PRODI]- FORUM sul federalismo)

FORUM - ANALISI di proposte

Occorre ammettere che nell'articolato proposto da D'Onfrio ci sono indubbi aspetti positivi, misti a cose dubbie e manchevolezze palesi. Questo sia sul piano dei principi (affermati nella relazione presentata alla seduta n.24) sia nella realizzazione pratica (l'articolato messo in allegato).

La commissione bicamerale comincio' con un due ottimi interventi, proprio di D'Onofrio prima e di Villone poi. Quest'ultimo affermava che non esiste un federalismo ma molti ed che andava cercato ed inventato quello giusto per l'Italia. Propose un federalismo competitivo, di cui non ho trovato traccia, ma su questo tornero' in seguito, in un altro commento.

La proposta in esame e' quindi il risultato del comitato che si occupa della "forma di Stato".

Vediamo quelli che, a mio modesto parere, sono i punti positivi e quelli negativi.

L'art. 3 elenca materie di "potesta'" dello Stato federale.
Si tratta delle cosiddette competenze esclusive. Il fatto che cio' avvenga e' un fatto che senza ombra di dubbio ci pone nell'ambito delle costituzioni federali. Per chi si chieda se questo e' federalismo o decentramento, direi proprio che non ci sono dubbi. Per inciso, aggiungo che una rondine non fa primavera e che il principio e' poi contraddetto da altri, ci troviamo in una situazione ambigua e contraddittoria.

Dicevo che il principio e' quello giusto. L'applicazione di tale principio un po' meno. Ad esempio mi risulta strano che la tutela dell'ambiente sia di competenza esclusivamente federale. L'ambiente e' legato al territorio per cui vedrei meglio una legislazione concorrente, in cui la federazione detta dei principi, accogliendo le normativa europea, e comuni, province e regioni tutelano fisicamente il territorio e l'ecosistema, con leggi locali adeguate alla realta' del bacino in questione.

Su "Sicurezza Personale" e "Giustizia" ho gia' detto molte volte la mia opinione nel Forum e le informazioni raccolte, oltre che dall'ordinamento svizzero, anche da quello americano e tedesco, ci confermano come dette competenze vengano trattate nei paesi federali.
Per me e' implicito che quando si dice che le "regioni hanno la funzione legislativa" cio' comporta che avranno le loro leggi e dovranno avere la loro polizia per farle rispettare ed il loro potere giudiziario per dirimere i conflitti. Ma le soluzioni troppo semplici e lineari non stanno ancora di casa in Italia!

Sempre a proposito dell'art. 3 noto che per le cosiddette "competenze concorrenti" o "non esclusive" (e sono centinaia) si prevede una contrattazione tra lo stato centrale e le singole regioni. che sfocia in uno statuto regionale in cui sono indicate le competenze locali. (io l'ho capita cosi' ma forse non capisco il legalese).
Cio' significa, se non erro, che su una determinata competenza concorrente, diciamo la Sanita', Lombardia e Federazione potrebbero disciplinare la materia in modo diverso di quanto verra' fatto tra Sicilia e Federazione. Nulla di grave per le Regioni ma per la federazione cio' significherebbe avere un parco di relazioni differente da regione a regione. Regole ed accordi diversi implicherebebro una grossa burocrazia federale .... con tutti i costi che cio' comporta.
Direi che e' un aspetto da chiarire.

Un altro grosso aspetto positivo e' la possibilita' di poter recepire nel tempo gli statuti regionali, arrivando quindi ad una partenza "soft" del federalismo. Questo e' stato erroneamente chiamato "modello catalano" e "Federalismo a due velocita'". Credo che D'Onofrio abbia bene illustrato nella sua relazione i pregi di tale proposta e non ho nulla da aggiungere, salvo il fatto che ribadisco che e' uno dei pezzi forti della proposta.

Veniamo ora ad alcuni punti che, dal punto di vista dei principi, mi sembrano negativi.

L'art. 1 dice in sostanza che Stato (ma perche' non dire "federazione"?) e Regioni hanno la "potesta'" (un modo per non dire "sovranita'") legislativa ma che i comuni e le province NO. Loro hanno solo compiti amministrativi. Il principio di sussidiarieta' viene invocato solo per la distribuzione dei compiti amministrativi, non per quelli politici.

Perche' giudico questo negativamente (e poco federalista)?

Perche' quando una competenza e' di un soggetto, egli deve avere tutti gli strumenti per esercitarla. Il principio di sussidiarieta' rovescia completamente la piramide del potere e D'Onofrio lo cita continuamente. Salvo poi applicarlo solo in parte.

Tutte le competenze potrebbero essere comunali, salvo quelle che il comune non puo' esercitare (nemmeno consorziandosi) ed allora quelle competenze vanno al livello superiore. E via di seguito. Fino ad arrivare allo stato federale.

Di base quindi avremo una distribuzione di competenze e di sovranita' legislative. Parallelamente avremo che ogni soggetto ammninistra le proprie competenze. La proposta invece identifica il federalismo solo tra le regioni e la federazione. Se non dicesse nulla sui rapporti tra regione e Province/Comuni, andrebbe bene cosi' in quanto sarebbe nell'ambito della sovranita' di ogni Regione definire quei rapporti. Cosi' e' per esempio la Cost Svizzera. Ogni Cantone stabilisce il grado di sovranita' comunale e la federazione lascia massima liberta'. Invece la Proposta del comitato "forma di stato" va piu' in la e dice che i comuni e le province hanno solo una competenza amministrativa (in pratica che le regioni sono dei piccoli stati centralisti che attuano un decentramento amministrativo).
Poiche' questo principio viene scritto nella costituzione, pregiudica le regioni virtuose ed illuminate da predisporre al loro interno un federalismo con i Comuni e le Province.
Questo mi sembra un grave difetto. E non mi sembra una cosa casuale.
E' sicuramente voluto.

Spesso Gasby ed io abbiamo evidenziato nel forum come i livelli nel federalismo siano tre (potere locale, statale e federale), tutti con pari grado di sovranita' nelle materie di propria competenza.
Cio' puo' essere scritto in vari modi in una costituzione ma credo che quello trovato in questo articolato contraddica i principi del federalismo proprio nella sua articolazione di base, il Comune e la Citta'. Penso che i sindaci (ed il partito dei sindaci) non gradiranno affatto la proposta.
Altra perla nera e' quella, nell'art. 2, che pur consentendo la nascita di nuove regioni (se la maggioranza dei residenti lo vuole) ne limita la popolazine a due milioni. Ho letto che cio' serve ad impedire la creazione di staterelli e la cosa mi fa ridere. Io in uno staterello ci vivo benissimo. E' a misura d'uomo, economico, poca burocrazia, soluzioni rapide ai problemi. Nella Svizzera interna ci sono poi cantoni piu' grandi (Berna e Zurigo) e piu' piccoli (dai 5'000 ai 20'000 abitanti) e la qualita' della vita e della amministrazione locale e' nota. Io ritengo che se la maggioranza della popolazione residente volesse costituire nuove regioni deve poterlo fare.
Non ci devono essere limiti alla volontaì della maggioranza di decidere una diversa territorialita'. Un limite imposto e scritto nella costituzione e' contrario allo spirito federalista ed e' tipico dello spirito centralista e statalista. Questo, unito alla precedente considerazione sulla mancanza di attibuzione del potere politico agli organi piu' vicini al cittadino (Comuni) mi fa capire che dietro questo progetto esistono ancora grandi mentalita' centraliste che hanno frenato e frenano tuttora un federalismo completo.

Manca poi la camera delle regioni. Tipica degli ordinamenti federali e' assente in quello federale italiano. Non capisco come verranno regolati i rapporti. Nella Cost Svizzera ci sono una ventina di articoli sui rapporti tra federazione e cantoni. Non li hanno scritti per divertirsi. Sono le basi fondamentali di un rapporto non conflittuale. Regolare i principi di tali rapporti ed istituire una camera in cui esercitare la ricera della cooperazione sono aspetti importanti tanto quanto la pedaliera ed il volante in una macchina.
Soprattutto se il federalismo cooperativo e' il vostro obiettivo.
Dovete capire infatti che un paese federale non lo si "guida" come un paese centralizzato.
Per concludere questo testo, direi che ci sono alcuni punti forti, alcuni dubbi, alcuni negativi o mancanti. Per arrivare al federalismo non basta un passo importante su alcuni punti. Si deve fare il passo lungo e completo. A meta' strada esiste solo il baratro.
O fate un buon decentramento oppure un buon federalismo, non cercate vie di mezzo. Non sono competitive e costeranno un mucchio di soldi in tasse.

Per ora mi fermo qui, anche per non fare un testo troppo lungo.
Seguira' l'approfondimento degli altri temi (autonomia finanziaria, perequazione ...)

Saluti, "Frisco" Francesco Forti


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