Bozza D'Onofrio - Commenti (1) (dalla ML [PRO-PRODI]- FORUM sul federalismo)
FORUM - ANALISI di proposte
Occorre ammettere che nell'articolato proposto da D'Onfrio ci sono indubbi aspetti positivi, misti a cose dubbie e manchevolezze palesi. Questo sia sul piano dei principi (affermati nella relazione presentata alla seduta n.24) sia nella realizzazione pratica (l'articolato messo in allegato).
La commissione bicamerale comincio' con un due ottimi interventi, proprio di D'Onofrio prima e di Villone poi. Quest'ultimo affermava che non esiste un federalismo ma molti ed che andava cercato ed inventato quello giusto per l'Italia. Propose un federalismo competitivo, di cui non ho trovato traccia, ma su questo tornero' in seguito, in un altro commento.
La proposta in esame e' quindi il risultato del comitato che si occupa della "forma di Stato".
Vediamo quelli che, a mio modesto parere, sono i punti positivi e quelli negativi.
L'art. 3 elenca materie di "potesta'" dello Stato federale.
Si tratta delle cosiddette competenze esclusive.
Il fatto che cio' avvenga e' un fatto che senza ombra di dubbio
ci pone nell'ambito delle costituzioni federali. Per chi si
chieda se questo e' federalismo o decentramento, direi proprio
che non ci sono dubbi. Per inciso, aggiungo che una rondine non
fa primavera e che il principio e' poi contraddetto da altri, ci
troviamo in una situazione ambigua e contraddittoria.
Dicevo che il principio e' quello giusto. L'applicazione di tale principio un po' meno. Ad esempio mi risulta strano che la tutela dell'ambiente sia di competenza esclusivamente federale. L'ambiente e' legato al territorio per cui vedrei meglio una legislazione concorrente, in cui la federazione detta dei principi, accogliendo le normativa europea, e comuni, province e regioni tutelano fisicamente il territorio e l'ecosistema, con leggi locali adeguate alla realta' del bacino in questione.
Su "Sicurezza Personale" e "Giustizia" ho gia' detto molte
volte la mia opinione nel Forum e le informazioni raccolte, oltre
che dall'ordinamento svizzero, anche da quello americano e tedesco,
ci confermano come dette competenze vengano trattate nei paesi federali.
Per me e' implicito che quando si dice che le "regioni hanno la funzione
legislativa" cio' comporta che avranno le loro leggi e dovranno avere
la loro polizia per farle rispettare ed il loro potere giudiziario
per dirimere i conflitti. Ma le soluzioni troppo semplici e lineari
non stanno ancora di casa in Italia!
Sempre a proposito dell'art. 3 noto che per le cosiddette
"competenze concorrenti" o "non esclusive" (e sono centinaia) si
prevede una contrattazione tra lo stato centrale e le singole regioni.
che sfocia in uno statuto regionale in cui sono indicate
le competenze locali. (io l'ho capita cosi' ma forse non capisco
il legalese).
Cio' significa, se non erro, che su una determinata competenza
concorrente, diciamo la Sanita', Lombardia e Federazione potrebbero
disciplinare la materia in modo diverso di quanto verra' fatto tra
Sicilia e Federazione. Nulla di grave per le Regioni ma per la federazione
cio' significherebbe avere un parco di relazioni differente da regione
a regione. Regole ed accordi diversi implicherebebro una grossa burocrazia
federale .... con tutti i costi che cio' comporta.
Direi che e' un aspetto da chiarire.
Un altro grosso aspetto positivo e' la possibilita' di poter recepire nel tempo gli statuti regionali, arrivando quindi ad una partenza "soft" del federalismo. Questo e' stato erroneamente chiamato "modello catalano" e "Federalismo a due velocita'". Credo che D'Onofrio abbia bene illustrato nella sua relazione i pregi di tale proposta e non ho nulla da aggiungere, salvo il fatto che ribadisco che e' uno dei pezzi forti della proposta.
Veniamo ora ad alcuni punti che, dal punto di vista dei principi, mi sembrano negativi.
L'art. 1 dice in sostanza che Stato (ma perche' non dire "federazione"?) e Regioni hanno la "potesta'" (un modo per non dire "sovranita'") legislativa ma che i comuni e le province NO. Loro hanno solo compiti amministrativi. Il principio di sussidiarieta' viene invocato solo per la distribuzione dei compiti amministrativi, non per quelli politici.
Perche' giudico questo negativamente (e poco federalista)?
Perche' quando una competenza e' di un soggetto, egli deve avere tutti gli strumenti per esercitarla. Il principio di sussidiarieta' rovescia completamente la piramide del potere e D'Onofrio lo cita continuamente. Salvo poi applicarlo solo in parte.
Tutte le competenze potrebbero essere comunali, salvo quelle che il comune non puo' esercitare (nemmeno consorziandosi) ed allora quelle competenze vanno al livello superiore. E via di seguito. Fino ad arrivare allo stato federale.
Di base quindi avremo una distribuzione di competenze e di sovranita'
legislative. Parallelamente avremo che ogni soggetto ammninistra
le proprie competenze. La proposta invece identifica il federalismo
solo tra le regioni e la federazione. Se non dicesse nulla sui
rapporti tra regione e Province/Comuni, andrebbe bene cosi' in quanto
sarebbe nell'ambito della sovranita' di ogni Regione definire quei
rapporti. Cosi' e' per esempio la Cost Svizzera. Ogni Cantone
stabilisce il grado di sovranita' comunale e la federazione lascia
massima liberta'. Invece la Proposta del comitato "forma di stato"
va piu' in la e dice che i comuni e le province hanno solo una
competenza amministrativa (in pratica che le regioni sono dei
piccoli stati centralisti che attuano un decentramento amministrativo).
Poiche' questo principio viene scritto nella costituzione, pregiudica
le regioni virtuose ed illuminate da predisporre al loro interno
un federalismo con i Comuni e le Province.
Questo mi sembra un grave difetto. E non mi sembra una cosa casuale.
E' sicuramente voluto.
Spesso Gasby ed io abbiamo evidenziato nel forum come i livelli
nel federalismo siano tre (potere locale, statale e federale),
tutti con pari grado di sovranita' nelle materie di propria
competenza.
Cio' puo' essere scritto in vari modi in una costituzione ma credo
che quello trovato in questo articolato contraddica i principi
del federalismo proprio nella sua articolazione di base, il Comune
e la Citta'. Penso che i sindaci (ed il partito dei sindaci) non
gradiranno affatto la proposta.
Altra perla nera e' quella, nell'art. 2, che pur consentendo la nascita
di nuove regioni (se la maggioranza dei residenti lo vuole) ne
limita la popolazine a due milioni. Ho letto che cio' serve ad impedire
la creazione di staterelli e la cosa mi fa ridere. Io in uno staterello
ci vivo benissimo. E' a misura d'uomo, economico, poca burocrazia,
soluzioni rapide ai problemi. Nella Svizzera interna ci sono poi
cantoni piu' grandi (Berna e Zurigo) e piu' piccoli (dai 5'000 ai
20'000 abitanti) e la qualita' della vita e della amministrazione
locale e' nota. Io ritengo che se la maggioranza della popolazione
residente volesse costituire nuove regioni deve poterlo fare.
Non ci devono essere limiti alla volontaì della maggioranza di
decidere una diversa territorialita'. Un limite imposto e scritto
nella costituzione e' contrario allo spirito federalista ed e' tipico
dello spirito centralista e statalista. Questo, unito alla precedente
considerazione sulla mancanza di attibuzione del potere politico
agli organi piu' vicini al cittadino (Comuni) mi fa capire che
dietro questo progetto esistono ancora grandi mentalita' centraliste
che hanno frenato e frenano tuttora un federalismo completo.
Manca poi la camera delle regioni. Tipica degli ordinamenti federali
e' assente in quello federale italiano. Non capisco come verranno
regolati i rapporti. Nella Cost Svizzera ci sono una ventina di articoli
sui rapporti tra federazione e cantoni. Non li hanno scritti per
divertirsi. Sono le basi fondamentali di un rapporto non conflittuale.
Regolare i principi di tali rapporti ed istituire una camera in cui
esercitare la ricera della cooperazione sono aspetti importanti
tanto quanto la pedaliera ed il volante in una macchina.
Soprattutto se il federalismo cooperativo e' il vostro obiettivo.
Dovete capire infatti che un paese federale non lo si "guida" come
un paese centralizzato.
Per concludere questo testo, direi che ci sono alcuni punti forti,
alcuni dubbi, alcuni negativi o mancanti. Per arrivare al federalismo
non basta un passo importante su alcuni punti. Si deve fare il
passo lungo e completo. A meta' strada esiste solo il baratro.
O fate un buon decentramento oppure un buon federalismo, non cercate
vie di mezzo. Non sono competitive e costeranno un mucchio di soldi
in tasse.
Per ora mi fermo qui, anche per non fare un testo troppo lungo.
Seguira' l'approfondimento degli altri temi (autonomia finanziaria,
perequazione ...)
Saluti, "Frisco" Francesco Forti
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