Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 102 - 26/05/97
Franco Ragusa

Quale federalismo? (dalla ML [PRO-PRODI]- FORUM sul federalismo)

Nel discutere di quale federalismo sia piu' opportuno per l'Italia, chi piu', chi meno, facendo riferimento ad altri sistemi, ritiene di poter affermare con certezza cosa sia federalismo e cosa no.
Francesco Forti, ad esempio, partendo dall'esperienza svizzera, che fa riferimento alle piccole realta' locali, ritiene che sia piu' saggio, o meglio, piu' federalista, partire dai Comuni per risalire, via via, allo Stato. Anche Gasby mi sembra che sia dello stesso avviso, pur partendo da una realta' sicuramente piu' complessa.
Confesso, purtroppo, di non conoscere "sul campo" queste due esperienze e, quindi, quanto fondate siano le convinzioni di chi le sostiene.
Devo cioe' rifarmi a quella che potremmo definire una conoscenza accademica.
Ed e' proprio per questo che di fronte ai testi costituzionali di altri paesi rimango perplesso.
In quello degli USA, ad esempio, non ho trovato traccia delle altre entita' territoriali. Probabilmente, queste autonomie vengono definite, caso per caso, all'interno delle Costituzioni degli Stati membri. E in cio' non ci troverei nulla di strano, visto che diverse entita' territoriali potrebbero necessitare di minori o piu' complesse articolazioni della potesta' legislativa ed amministrativa: e chi meglio di queste entita' potrebbe stabilirlo?
Ma allora, perche' chiedere di definire il tutto nell'eventuale nuova Costituzione federale italiana e non limitarsi a definire le materie per cui lo Stato non puo' legiferare? Non dovrebbe essere poi l'organo piu' in basso a fare una medesima esclusione di materia nei confronti degli organi territoriali inferiori?
Insomma, questo per dire che si rischia di scrivere un testo blindato, in un senso o in un altro, che potrebbe poi non rivelarsi adeguato per risolvere i casi concreti.

La Costituzione svizzera e' sicuramente molto piu' faticosa da studiare.
La possibilita' di modifiche costituzionali attraverso l'iniziativa popolare, ad esempio, ha fatto si' che il referendum per queste modifiche divenisse una sorta di referendum propositivo per la legislazione ordinaria. Si e' quindi arrivati al punto che nella Costituzione svizzera vi e' un po' di tutto. Ed e' proprio da questo "un po' di tutto" che alla fine viene il dubbio che quello che di molto competitivo c'era nel federalismo svizzero sia venuto via via ad attenuarsi per divenire, piuttosto, molto piu' solidaristico, e centralista, di quanto non sembri.
Pensiamo ad esempio all'art 34, con il 34-bis del 1890 ed il 34-novies del 1976; ma anche il 31, arrivato nell'82 al 31-septies: di fronte ad articoli del genere sono sicuro che Bossi griderebbe al tradimento, al centralismo, ed inviterebbe i Cantoni alla secessione.

Questo per dire, proprio facendo riferimento ai testi costituzionali di stati federali, che mi sembrano azzardate dichiarazioni del tipo: "questo e' federalismo - questo non e' federalismo".
C'e' piuttosto da stabilire, per l'Italia, se realmente ci sia una volonta' verso il federalismo o se, piuttosto, si debbano fare i conti con delle realta' che di fatto chiedono un federalismo di facciata che pero' significhi, di fatto, una secessione vera e propria.
Se ha infatti un senso rimanere uniti, questo va stabilito attraverso un legame politico che dovrebbe porre in secondo piano i rivendicazionismi di tipo economico; o evidentemente c'e' un processo aggregativo tipo l'Europa di Maastricht che, per l'appunto, non e' un processo di federazione degli Stati europei.


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