Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 121 - 17/07/97
Associazione Malcolm X

Eppur si muove.

Lentamente, forse ancora troppo in sordina, ma le voci fuori dal coro, contro le ipotesi presidenzialiste e lesive dei diritti e dei principi sanciti nella Prima Parte della Costituzione, stanno iniziando a minare il muro di gomma che sin dall'inizio dei lavori della Bicamerale è stato eretto per soffocare tutte quelle possibili soluzioni lontane dagli schemi neoautoritari e neoliberisti. E' di ieri, 16/7/97, un interessante dibattito promosso dal "Comitato per la democrazia costituzionale": l'altra faccia dei professori, potremmo dire, quella poco visibile sui giornali e nei convegni promossi dalla confindustria.
Un incontro nel quale è arrivato un segnale positivo: da parte dei gruppi parlamentari di Rifondazione e dei Verdi c'è stata la più ampia manifestazione di volontà per presentare tutti gli emendamenti che saranno elaborati dal gruppo di costituzionalisti democratici che oggi lavorano intorno al più ampio progetto, di controllo e di proposta, portato avanti dal "Comitato per la democrazia costituzionale".
Un segnale positivo ma che, al tempo stesso, dà la misura della pericolosità della fase costituente eccezionalmente avviatasi, in deroga alla Costituzione, con l'istituzione della Commissione Bicamerale e la previsione del referendum unico. E' proprio riflettendo su questa disponibilità, infatti, che è bene continuare ad interrogarsi riguardo ad un sistema di revisione costituzionale che, partendo da un Parlamento eletto per fini di governo e scarsamente rappresentativo a causa del principio maggioritario, di fatto esclude dalla discussione istituzionale settori importanti della società. E a ben poco servirà, purtroppo, per sanare questa grave lacuna di garanzie, la disponibilità mostrata dai gruppi parlamentari su detti di dar voce in Parlamento a chi oggi non ce l'ha, non potendosi infatti confidare anche in un analogo impegno relativamente alla difesa di quegli emendamenti che questi gruppi non condivideranno.
E' infatti difficile da credere, ad esempio, che il gruppo di Rifondazione possa difendere convintamente una proposta emendativa, tipo quella rilanciata da Raniero La Valle sull'introduzione di un limite annuo di proposte di referendum abrogativo che è possibile sottoscrivere da parte di un singolo cittadino, lasciando tutto invariato relativamente agli altri limiti previsti nel testo costituzionale vigente, che andrebbe a rimettere in discussione proprio quegli articoli elaborati e votati favorevolmente dalla Bicamerale per i quali sono state accolte gran parte delle proposte di Rifondazione.
Come non può aver destato perplessità la foga con la quale l'On. Cento ha descritto caricaturalmente il progetto licenziato dalla Bicamerale... con anche il voto favorevole dei Verdi: ma l'ha letta, l'On. Cento, la dichiarazione di voto fatta dall'On. Pieroni in rappresentanza del suo gruppo?
Ci sono dei passaggi, in quella dichiarazione di voto, che a dir poco sconcertano:
"Ciò che mi rende perplesso in questo atteggiamento critico così enfatizzato, atteggiamento ripreso dall'intervento dal collega D'Amico che mi ha preceduto, è la stranezza di questo paese, dove coloro che si dicono riformatori alla fine trovano sempre un buon motivo di ordine generale, l'aspettativa di una palingenesi, per opporsi a votare contro qualche riforma concreta, seria, precisa e individuata. ... Vi è sempre una chiave universale, una formula magica che dovrebbe indurci a respingere proposte concrete, fattibili, realizzabili, certo non perfette, sicuramente perfettibili, però a portata di mano qui ed ora."
E' vero, in questo paese c'è chi lavora sempre e soltanto per stravolgere completamente, a proprio esclusivo vantaggio, gli assetti istituzionali; altrimenti non se ne fa nulla e semplici proposte in grado di risolvere le disfunzioni che sono sotto gli occhi di tutti non vengono neanche prese in considerazione.
Ma non è questo il caso, On. Pieroni: qui la palingenesi c'è stata; probabilmente non nella misura desiderata da alcuni, ma non per questo meno asservita a quel disegno di totale stravolgimento dei principi costituzionali portato avanti dalla destra... e che destra!
Ed è proprio contro questo tentativo di palingenesi, neoautoritaria e neoliberista, che l'Associazione Malcolm X aderì al documento elaborato dal "Comitato per la democrazia costituzionale": "Tre principi irrinunciabili".
Ed è proprio partendo dalla difesa di questi "tre principi" che ieri Franco Russo ha rilanciato una posizione di fermezza che riteniamo apprezzabile: la violazione di anche uno soltanto di questi principi deve comportare un NO! automatico a tutto il progetto di revisione; altro che proposte fattibili, realizzabili e perfettibili.

Altro aspetto emerso dal dibattito e che ci sembra importante segnalare, è la sottolineatura della palese violazione dei principi costituzionali in ordine a tutta la procedura di revisione adottata.
Su questo, però, ci permettiamo di lamentare una scarsa iniziativa politica tesa a delegittimare questa violazione: se vi è stata e tuttora vi è un'azione forte relativamente al merito della riforma, attraverso anche la seria elaborazione di proposte emendative; ben poco si è fatto per mettere in discussione tutta la fase costituente.
Questo ritardo è tanto più grave quanto più è concreta la prospettiva di votare NO al progetto di revisione: una vittoria su questa posizione, infatti, rimetterebbe inevitabilmente in moto una proposta di Assemblea Costituente dalle vocazioni plebliscitarie.
Riteniamo quindi più che mai urgente porsi il problema di non arrivare impreparati a questa nuova fase politica, elaborando sin da ora un percorso di revisione costituzionale fedele ai principi e alle garanzie presenti nella Costituzione del '48 e messi seriamente in discussione dall'introduzione del sistema elettorale di tipo maggioritario. Ed è per questo che rilanciamo le ragioni che ci hanno portato ad elaborare una proposta d'iniziativa politica per promuovere l'astensione al referendum unico: http://www.mclink.it/assoc/malcolm/riforme/astens.htm

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