Gli interventi di "Riforme istituzionali"
http://www.mclink.it/assoc/malcolm/riforme/interventi/indice.htm

N° 128 - 15/11/97
Franco Ragusa

Bicamerale: i rischi dell'omologazione

In questi giorni, il quotidiano "il manifesto" sta conducendo un'iniziativa straordinaria di finanziamento, attraverso una pressante richiesta di sottoscrizioni o abbonamenti. Qui di seguito la lettera con le critiche rivolte al giornale proprio in tema di Riforme istituzionali. (vedi l'intervento N. 127).

Cari compagni del "manifesto",
come non condividere l'editoriale di Parlato?
Ma è proprio perché condivido il passaggio più importante di quell'editoriale che non mi abbonerò.
E' vero, c'è "una guerra" da combattere: basta guardarsi intorno e constatare come su tutte le questioni ci sia un'assenza preoccupante di voci fuori dal coro; una sorta di regime strisciante che riduce la soluzione dei problemi ai soli criteri di stabilità e di efficienza: la stabilità e l'efficienza dell'azione di governo su tutto. O meglio: lo smantellamento degli spazi di democrazia per garantire la stabilità e l'efficienza dell'economia di mercato, riducendo le questioni sociali, a partire dalle pensioni e le prestazioni dello stato sociale, a mera questione di equilibrio finanziario.
Serve un giornale come "il manifesto" in una fase di "non pensiero" come quella attuale?
Certamente sì, tantopiù che questo regime strisciante sta prendendo forma grazie anche, ma sarebbe forse meglio dire soprattutto, all'iniziativa politica di una maggioranza di governo che dovremmo considerare "amica".
Ma di quale "manifesto" parliamo?
Del "manifesto" che risponde balbettante, senza dare nessuna risposta, alla lettera "L'usura dell'insegnante" (11/11/97)?
O il "manifesto" che, dopo un lungo torpore, torna a parlare di Bicamerale con l'articolo di Cotturri? (14/11/1997 - intervento N. 127)
Ma come è possibile leggere dalle pagine del "manifesto" che "La conclusione dei lavori della Bicamerale è un fatto positivo"?
Ma sì, dicono tutti così, da D'Alema a Berlusconi, perché non anche il "manifesto"?
Ma come sia di fatto possibile legittimare una revisione della Costituzione illegittima per me continua a rimanere un mistero. Tanto più che il risultato del lavoro della Bicamerale non è meno preoccupante del modo con il quale è stato raggiunto e del modo con il quale, attraverso un referendum plebiscitario, verrà con ogni probabilità confermato. Di fronte a ciò, preoccuparsi dell'Assemblea Costituente che non c'è mi sembra una ben misera scusa per evitare di assumersi la responsabilità di una scelta politica di rottura. ...
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