Gli interventi di "Riforme istituzionali"
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N° 155 - 12/07/98
Franco Ragusa

Una Commissione per tutti

Nel vedere le polemiche innescatesi in seguito alla richiesta del Polo di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sull'operato del Pool di Milano (da alcuni eufemisticamente e vagamente definita su "tangentopoli"), con protagonisti tutti i Poteri dello Stato, viene da chiedersi come e perché di fronte a delle iniziative politiche dal chiaro intento oltraggioso non si sia risposto nel modo più semplice a disposizione, concedendo immediatamente, per l'appunto, l'instaurarsi della commissione.
Non si capisce, infatti, perché l'attivazione di un istituto parlamentare di tutela dei diritti dell'opposizione o delle minoranze in genere debba automaticamente essere interpretata come un'iniziativa lesiva del principio d'indipendenza di altri Poteri. Certo, nelle intenzioni di Berlusconi c'è la volontà di delegittimare tutto l'operato del Pool, al fine di trarre benefici relativamente al buon esito delle proprie personalissime vicende giudiziarie e per riabilitare un'intera classe politica che ha sempre fatto carta straccia del principio di legalità: la provocazione è chiara e il tentativo di confondere le questioni "private" con la politica è palesemente maldestro. Ma è proprio negando all'opposizione la possibilità di una verifica politica sul corretto operato, o meglio, sulla corretta applicazione delle leggi dello Stato da parte della Magistratura, che si fa di Berlusconi un martire.
La vicenda dovrebbe piuttosto servire da lezione e stimolare il varo di meccanismi automatici in grado di garantire alle minoranze parlamentari in genere di poter attivare gli istituti di tutela. L'istituzione di una commissione, quale che essa sia, non dovrebbe, infatti, essere negata a nessuno, tanto più se a richiederla sono un numero considerevole di parlamentari. E attraverso l'automatismo, si eviterebbe inoltre quel voto parlamentare che potrebbe dar adito alla speculazione politica e alla delegittimazione preventiva.
Meglio quindi non assistere ad inutili divisioni sul perché ed il come "concedere" al Polo la commissione che chiede. Meglio eccedere nelle garanzie, che alimentare delle polemiche, queste sì, in grado di anticipare giudizi politici. E chissà che, adottando la stessa logica, non si riesca a superare l'"opportunità" politica che ha sino ad oggi impedito di istituire anche una commissione d'inchiesta sulla "tangentopoli" che aveva (ha?) per protagonisti imprenditori e politici.

 


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