Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 77 - 31/01/97
Franco Ragusa

Referendum: e ora bisognera' pure stare attenti alle conseguenze

Se per Pannella crearsi le occasioni per poter fare la vittima delle cause "perse in partenza" puo' avere un significato politico; cosi' non e' per chi e' invece interessato affinche' determinati istituti di garanzia delle minoranze non vengano sviliti del tutto.
Come ha ricordato lo stesso Pannella, i quesiti piu' significativi sono stati bocciati dalla Corte. Ma come dovrebbe ricordarsi lo stesso Pannella, gran parte di questi era gia' stato bocciato in precedenza. Quindi: a che pro riproporli? A che pro proporre 20 quesiti, ridotti poi a 18 dalla Cassazione, sapendo che per molti di questi la fine era gia' annunciata?
Non e' che si e' voluto presentare tanti quesiti proprio per poter poi lamentare "la strage"?
Ma ripeto, Pannella, da politico professionista, fa bene a crearsi delle situazioni da "prima pagina"; quello che pero' non va bene, e' che sulle "stravaganze" di Pannella si possano poi creare le condizioni per giustificare modifiche di tipo restrittivo relativamente alla possibilita' di poter ricorrere a determinati strumenti posti a tutela delle minoranze.
Ad esempio, va sempre piu' facendosi strada l'idea di alzare il numero di firme da 500 mila ad un milione.
La qual cosa significherebbe consegnare definitivamente lo strumento referendario alle sole forze organizzate stabilmente e non a tutti.
E' anche vero, pero', che 500 mila persone non possono tenere in ostaggio un Paese firmando oggi 20 referendum, e chissa', domani 50. Pannella, infatti, parla sempre di milioni di firme; ma dimentica sempre di precisare che si tratta delle solite 500-700 mila persone moltiplicate per venti volte anziche' per una o due soltanto. E con questa logica la prossima volta i milioni di firme potrebbero essere 100 ... ben oltre la popolazione italiana!

Andrebbe quindi a mio avviso corretto non tanto il numero di firme da raccogliere, quanto la possibilita', per ogni persona, di poter firmare "non piu' di un tot di proposte referendarie".
Con un limite a 5, ad esempio, le possibilita' per tutte le minoranze di poter ricorrere allo strumento non verrebbe meno; ma al tempo stesso per poter presentare ben 20 referendum, da parte di un solo soggetto, servirebbero circa due milioni di firme effettive, due milioni di cittadini in carne ed ossa e non virtuali.


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