Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 97 - 13/05/97
Francesco Paolo Forti

Art 513 CPP

A proposito della modifica dell'Art. 513 CPP, si dice che la motivazione principale sia quella di riportare nel dibattimento la formazione delle prove e di dare quindi pari peso alla difesa nel compito di contrastare l'impianto accusatorio.

Questa osservazione pero' non tiene debito conto della condizione particolare che si viene a creare in quei paesi in cui esista una forte criminalita' organizzata.

In questi casi infatti una vasta organizzazione, capillare e con un sufficiente controllo del territorio, puo' influenzare il processo, sia agendo sui testimoni, sia sulle parti rendendo vano lo sforzo giudiziario.

La cosa e' appariscente negli Stati Uniti (e non solo per i molteplici film polizieschi) ed in Italia ma ultimamente ci sono stati fenomeni anche nella america latina (i famosi giudici "mascherati").

La competizione con la criminalita' organizzata, pone dei problemi di protezione di testimoni, collaboranti, giudici, pubblici ministeri. Ovviamente e' impossibile proteggere tutti i familiari. Il poter rendere valide le testimonianze rese durante la fase istruttoria (in cui e' presente l'avvocato difensore) poneva in una "botte di ferro" il dichiarante, e preservava la validita' della prova anche in caso di eliminazione del testimone o di pressioni vavie.
Nessun sistema e' perfetto ed ammetto che la soluzione non e' ideale ma cio' che conta, per il cittadino comune e' il risultato, non la forma.

Ma nel diritto si sa, cio' che conta e' la forma. E la forma vuole l'ottantenne in carcere ed il mafioso libero se e' riuscito ad intimidire il testimone.

Da tempo gli esperti della antimafia sottolineano che certi comportamenti diventano "segnali" per cui si deve stare attenti a cio che si dice e si fa.
Quante volte abbiamo sentito Violante dire queste cose?

Soprattutto la "retroattivita'" di un tale provvedimento, che implica l'allungamento dei processi in corso, mi sembra un segnale che potrebbe essere colto in modo particolare proprio dalla criminalita' organizzata.

Ma c'e' un altro segnale, ancor piu' grave. Un segnale al paese. A tutto il paese.

In una Italia in cui la disoccupazione dilaga e colpisce tanti giovani, soprattutto al Sud, in una Italia che al Nord chiede federalismo ed uno stato piu' efficente e vicino al cittadino, la maggiore preoccupazione a Roma e' quella di discutere di riforme elettorali, di composizione del CSM e di separazione delle carriere.

Tutto cio' mi ricorda quell'aneddoto su cosa rispose la regina di Francia prima della rivoluzione francese:
"il popolo ha fame, regina, non ha piu' pane!"
"Dategli le briosche" fu la risposta che (vera o falsa) passo' alla storia.

Ora, di fronte alla richiesta di lavoro e di riforme profonde, la risposta che giunge dal palazzo e' la riforma dell'art 513 CPP.

Sara'! Ma non mi convince.

Francesco Forti


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